Vitruvius Pollio
,
I dieci libri dell?architettura
,
1567
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archimedes
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305
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ranno ſerrati da i cunei oltra le traui, & i capi de i ſopralimitari, prima la materia ſolleua
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ta dal carico non ſi aprirà. </
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s
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s.005738
">Dapoi ſe per la uecchiezza faranno alcun danno facilmente
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/>
ſenza puntelli ſi potrà mutare.
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italics
"/>
Queſto ſi uede in alcuni edifici in Roma, che ne i pareti ſono
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/>
gli archi con i cunei riſpondenti al centro, & ſopra i limitari delle porte, & ſopra i ſogli delle fi
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/>
neſtre, i quali alleggeriſceno il peſo grandemente de i pareti, quando ſone ben fatti, & danno
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/>
commodità di acconciare, & rimediare a i danni ſenza appuntellare, & ſenza far armature.
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emph.end
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="
italics
"/>
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lb
/>
Similmente quelli edifici, che ſi fanno a pilaſtrate, & con le diuiſioni de i cunei riſpon
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/>
dendo le congiunture al centro, ſi rinchiudo in arco. </
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s.005739
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Qui pare che Vitr. tocchi l'opera ruſtica, doue ſopra le porte i cunei di groſſe pietre in arco ſi
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/>
ſerrano, & le bugne, che coſi chiamo le diuiſioni de i cunei, riſpondeno al centro, & accenna,
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/>
che queſti lauori ſi fanno a pilaſtrate, cioè a colonne quadre, & hanno di ſopra gli archi, & le
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/>
fornici, & non gli architraui, & ci dà un precetto degno da eſſer oſſeruato: imperoche dice,
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che le ultime pilaſtrate ſi deono fare di ſpatio piu larghe, che le mezane, & ne rende la ragio
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ne. </
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s.005740
">Dice adunque.
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s.005741
">In queſte fabriche fatte a pilaſtri, le ultime pilaſtrate ſi deono fare di ſpatio piu largo,
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/>
accioche habbian forza di reſiſtere quando i pareti oppreſsi da i carichi per le congiuntu
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/>
re, che ſi ſtringono al centro, ſi allargheranno le impoſte, o quelle pietre, che ſtanno di
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ſopra oltra il cuneo di mezo. </
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s.005742
">Et però ſe le pilaſtrate angulari ſaranno di grandezza mag
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/>
giore, contenendo i cunei faranno l'opere piu ferme. </
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s.005743
">Dapoi che in tal coſe ſi hauerà
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/>
auuertito di porui diligenza, allhora niente dimeno ſi deue oſſeruare, che tutto il reſto
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della muratura riſponda a piombo, nè pieghi in alcuna parte. </
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="
s.005744
">Ma grandiſsima deue eſ
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ſer la cura delle fabriche, che ſi fanno al baſſo, & nelle fondamenta, percioche in quelle
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/>
l'aſſunanza della terra ſuol partorire infiniti difetti, perche la terra non puo eſſer ſempre
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dello iſteſſo peſo, che ſuol eſſer nella ſtate, ma nel uerno riceuendo dalle pioggie la co
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pia dell'acqua, creſce, & col peſo, & con la grandezza diſrompe, & ſcaccia ſpeſſo le ſepi
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della muratura: però accioche ſi dia rimedio a queſto mancamento, egli ſi ha da fare in
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queſto modo, che prima per la grandezza dell aſſunanza della terra, ſi faccia la groſſezza
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della muratura, dapoi nelle fronti ſiano poſti i contraforti o ſperoni, tanto diſtanti uno
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/>
dell'altro, quanto eſſer deue l'altezza del fondamento; ma ſian della iſteſſa groſſezza del
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fondamento; ma dal baſſo tanto habbiano di piede, quanto eſſer deue groſſo il fondamen
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/>
to, ma poi a poco a poco inalzandoſi ſi raſtremino tanto, che di ſopra ſiano coſi groſſe,
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/>
quanto è groſſo il muro dell'opera che ſi fa. </
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="
s.005745
">Oltra di queſto dalla parte di dentro uerſo il
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terreno come denti congiunti al muro a guiſa di ſega ſian fatti, di modo, che ogni dente
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/>
tanto ſia diſtante dal muro, quanto eſſer deue l'altezza del fondamento, & le murature di
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/>
queſti denti ſiano della groſſezza del muro. </
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s.005746
">Similmente ſu le cantonate, quando ſi haue
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ranno tirato dallo angulo di dentro, quanto occupa lo ſpatio dell'altezza del fondamento,
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ſia ſegnato da una parte, & l'altra, & da queſti ſegni ſia fatta una muratura Diagonale,
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& del mezo di quella un'altra ſia congiunta con l'angulo del muro, coſi i denti, & le mu
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rature Diagonale, che non laſcieranno che il muro calchi di tutta forza, ma partitanno
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/>
ritenendo l'impeto dell'aſſunanza del terreno.
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Il preſente luogo dichiara, quello che nel
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/>
primo libro s'è detto al quinto capo, & è facilmente eſpreſſo da Vitr. però non ci accade altra fi
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/>
gura. </
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s
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s.005747
">Ma s'intende anche de gli ſperoni, che ſi metteno di fuori alle muraglie.
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s.005748
">In che maniera le opere deono eſſer fatte ſenza difetto, & come deono eſſer auuertiti
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lb
/>
quelli, che cominciano, io ho eſpoſto. </
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s.005749
">Ma del modo di mutare le tegole, gli aſſeri,
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/>
i tigni, non ſi deue hauer quel penſiero, che ſi ha delle ſopradette coſe; perche ageuol
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/>
mente ſi mutano, & però nè anche ſono ſtimate coſe ſode. </
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="
s.005750
">Io ho eſpoſto con che ragio
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/>
ni, & in che modo queſte coſe potranno eſſer ferme, & ordinate. </
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s.005751
">Ma non è in potere del
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/>
lo Architetto di uſare, che materia li piace, perche non naſce in tutti i luoghi la copia </
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