Alberti, Leon Battista, L' architettura

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326318DELLA ARCHITETTVRA uígliamo noi de le Publiche? nella Libreria de Gordiani trouo io che erano. lxii.
milia volumi. Nel paeſe di Laodicea inſieme col Tẽpio di Nemeſi era celebrata
grandemente vna grandiſsima ſchuola di Medici, ordinata da Zeuſide.
Scriue
Appiano che vicino à Cartagine era vna ſtalla ditrecento elefanti, &
una di quat
trocento caualli, &
vno Arzanale perle naui, che vi ſtauano dentro dugento ven
115 ti naui &
altri luoghi da armi, & da grani, doue vno eſſercito, p oteua ripporre, &
ſerbare le coſe da viuere.
Ne la città del Sole che ſi chiama Thebe, ſi dice che era
no cento ſtalle publiche tanto grandi che in qual’s’ è l’una ſtauano dugento caual
li.
Nel l’Iſola Zelia nel Mare di Propontide erano duoi porti, & nel mezo Arza-
nali per le naui, ſotto i tetti de quali capriuano dugento nauilij.
Appreſſo al Py-
2210 reo era vn’luogo da armi celebratiſsimo fatto da Filone che vi era vn’luogo ho-
noratiſsimo &
capace per quattrocento nauilij. Dyoniſio al Porto di Syracuſa
fece Arzanali ſcompartiti con cento ſeſſanta edifitij, ſotto ciaſcuno de quali pote
uano ſtare duoi Nauilij, &
vn’luogo per armi, doue in pochi giorni vi ripoſe piu
di cento venti milia ſcudi &
vna infinita moltitudine di ſpade. In Sytico lo Arza-
3315 nale de gli Spartani era diuiſo in piu di cento ſeſſanta ſtanze.
Si che a queſto mo
varie truouo io che ſono ſtate le coſe appreſſo di varie nationi, ma in che mo-
do elle debbino eſſer’ fatte, &
con qual’ ordine, & diſegno non hò che raccontar
ne coſa alcuna che ſia eletta, ſe non che io vorrei, che in sì fatti lauori, tu cauasſi
per quelle coſe che hanno a ſeruire quanto al biſogno, il diſegno dalle coſe priua
4420 te, ma per quelle coſe che hanno à ſeruire quanto alla grandezza, &
allo addorna
mento, è bene pigliare i diſegni dalle opere publiche.
Non laſcierò queſto indie
tro che lo ornamento grande delle librerie principalmente ſono i libri, &
gli aſ-
ſai, &
i rariſsimi, & maſsimo ragunati di quella dotta antichità. Sono ancora ad-
dornamento gli inſtrumenti Mathematici, &
tutti gli altri & quegli maſsimo che
5525 ſaranno ſimili a quelli che fece Poſsidonio, ne quali, i ſette Pianeti ſi moueuano
ciaſcuno ſecondo il ſuo proprio moto:
o ſimile a quello di Ariſtarco, che dico-
no che haueua in vna tauola diſerro deſcritto tutto il mondo, &
tutte le prouin-
cie con artificio eccellentiſsimo, &
ben ſece certamente Tyberio che donò alle
librerie le immagini de Poeti antichi.
A me pare d’hauer’ dato fine quaſi, a tutte
6630 quelle coſe che ſi poſſono trouare per addornare gli ediſicij publichi, habbiamo
trattato delli edifitij ſacri, de ſecolari, de Tempii, delle Baſiliche, de Portici, de ſe-
polchri, delle ſtrade, de porti, de concorſi delle ſtrade, delle piazze, de ponti, de
gli Archi, de Teatri, de luoghi da correre, delle curie, de luoghi da ſedere, de luo-
ghi da eſſercitarſi, &
da paſſeggiare, & ſimili: di maniera che e’non mipare che
7735 mi reſti da trattar’ d’altro che delle Terme, o bagni.
Delle Termc, o bagni, & dclle loro commodità & addornamenti. Cap. X.
SOno ſtati alcuni che hanno biaſimate le Terme, dicendo che elle fanno gli
8840 huomini effeminati.
Alcuni altri le hanno tanto lodate che ſi ſono lauati in
eſſe ſette volte per giorno.
I noſtri vecchi medici per ſanare i corpi median
te i bagni murarono dentro nella citta infinite ſtuffe con ſpeſa certo incredibile.
In fra gli altri Eliogabalo fece ſtufe in infiniti luoghi, ma non ſi volſe lauare

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