Alberti, Leon Battista, L' architettura

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334328DELLA ARCHITETTVRA pra con la teſta, & il por'colonne, & masſimo nelle logge de gli horti, lequali
paresſino quaſi che o tronconi di alberi leuatine, i rami, o vero vno faſtello di
rami legati inſieme con vna ſaſcia, o veramente come le auolte &
piene di pal-
me o come le piene di frondi, di vccelletti, &
di canaletti; o doue e' volesſino
che l'opera ſuſſe robuſlisſima metteuano colonne quadre a cãto viuo, allequali
115 aggiugneuano vna meza colonna tonda di quà, &
vna meza di là, che ſportasſi-
no in furori, &
oltra queſto in cambio di capitelli, vi poneuano, o caneſtre pie-
ne di ſpenzolãti grappoli d'uue, &
di ſrutte, o vna palma che alzaua verdi le ſue
foglie, o vn'gruppo di ſerpiannodatoſi variamẽte inſieme, o aquile che con le
2210 alie facesſino ſegno di allegreza, o Teſte di Meduſa, con ſerpi che contendesſi-
no inſieme, &
coſe ſimili che ſarieno lunghe a raccontare, ma in coſi fatte coſe,
lo Architettore hauerà cura quanto e'potrà maggiore, di mantenere le forme
di ſimil' coſe dignisſime dentro a termini delle linee, &
degli angholi, tirati ſe-
condo la arte, &
vorra che paia che il lauoro non ſi ſia defraudato della ſua con-
3315 ueniente proportione delle membra:
Ma che chi vedrà ſimil' coſa habbia piu
preſto a conoſcere che egli habbia ſcherzato con leggiadria intorno a quei luo
ghi, &
che piu preſto habbia a dare loro piacere mediante la gratia di vna tale
inuentione, &
eſſendo le ſale grandi, & gli anditi, & i ricetti, altri comuni, & al-
tri piu ripoſti, &
quaſi ſegreti, a que i prima ſeruirà uno ſplendore ciuile, con
4420 la publica Pompa della Città non punto odioſo.
Ma queſti piu ripoſti ti ſarà le-
cito di ſarli alquanto piu laſciui ſecondo che piu ti piacerà.
De gli addornamenti de gli edifitij della città & di quelli della V illa. Cap. II.
MA eſſendo le caſe de priuati alcune nelle cittadi, & alcune ſuori, diſcor-
5525 riamo degli addornamenti a loro conuenienti.
Infra la caſa della cit-
tà, &
la caſa della uilla ci è ancora oltra quelche noi habbian'detto ne
paſſati libri queſta differentia, che gli addornamenti per le caſe della città biſo-
gna che habbino molto piu del graue che quelli per le caſe delle uille, ma a
quelle delle uille ſi aſpetta ogni ſorre di allegrezza, &
di piaceuolezza. Ecci an-
6630 cor' queſta differentia, che nella città ti biſogna moderare molte coſe, riſpetto
a quel' che ti uieterà il tuo uicino, il che potrai tu piu liberamente uſare alla uil-
la.
Biſogna guardarſi, che il rileuarſi troppo alto col piano, non habbia trop-
po piu del ſupeabo che non ricerca lo accoſtamento che hai a fare con lo edi-
fitio uicino.
Le logge ancora ſecondo la lunghezza del muro a chi elle ſi ap-
7735 poggiano piglieranno la proportione della loro ilarghezza.
La groſſezza,
&
la altezza delle mura in Roma non ſi faceua come ben'ueniua a chi mura-
ua, Concioſia che per la legge che ui era antica non era lecito piu groſſe,
che un' certo che.
Ordinò ancora Iulio Ceſare reſpetto a pericoli del roui-
nare, che dentro alla città non ſi alzaſſero in alcun' luogo mura ſopra il pri-
8840 mo palco, a queſte leggi non è ſottopoſta la Villa.
A Cittadini di Babillonia
era coſa glorioſa che nelle caſe loro ſi habitaſſe il quarto palco.
A elio Ari-
ſtide Oratore lodando in una ſua oratione in publico la città di Roma, tene-
ua per coſa marauiglioſa, chei Romani hauesſin' murato ſopra

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