Alberti, Leon Battista, L' architettura

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341335LIBRO NONO. mento grandisſimo. Gli antichi vſauano di coprire i viali con pergole di viti
che ſi reggeuano ſopra colonne di marmo, la groſſezza delle quali era per la
decima parte della ſua lunghezza, cõ ordine Corinthio.
Gli alberi, o per me
glio dire i frutti ſi hanno à porre per ordini diritti vgualmente diſcoſto l’uno
da l’altro, &
che e corriſpondino l’uno a l’altro come ſi dice rinterzati à filo,
115 lo hauere aſſai herbe, &
rare, & quelle che da medici ſono apprezzate aſſai fa-
ranno ſempre il giardino verde.
Gratisſima coſa era quella certo che vſauano
i giardinieri antichi, adulando à lor padroni con deſcriuere i nomi loro con
lettere di boflolo, &
di altre herbe odorate ſopra il terreno; per far ſiepe ſon
buoni i roſai incatenati con melagrani, &
con cornioli, ma il Poeta diſſe.
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Cornioli pianter ai Suſini, & Vepri
Et le quercie, &
i Lecci, alti & fecondi
Faran’ paſcolo al greggie, al ſignor’ombra.
Ma ſimili coſe ſaranno forſe piu conuenienti alle Poſſesſioni da cauarne frut
to che à giardini.
Ma quel ch’e’dicono di Democrito; cioè che chi li ſerra à tor
3315 no di pietre o di muraglie nõ fà ſauiamente;
nõ biaſimerò io già chi queſto fac
cia, cõcioſia che e’biſogna rimediar’a danni che ne poſſon fare ogni hora i trop
po voglioloſi.
Non biaſimo anco che ne’giardini ſieno ſtatue ch’incitino à ride
re, pur che non habbino punto del diſoneſto.
Talmẽte certo debbono eſſer fat
ti i giardini, ma nelle caſe dentro alla città le mura dentro delle Camere, &
del
4420 le ſelue nõ cedino punto quãto ad allegrezza, alle ſtanze de gli horti, &
de giar
dini, ma nelle mura mãco ſecrete come ſono quelle della loggia, &
del antipor
to nõ ti curare di tãta allegrezza, accioche ei nõ paia che tu ti ſia ſmẽticato trop
po de la cõueniẽte grauità.
Anzi le loggie de cittadini principali è ragioneuole
che ſieno con architraue, fregio, &
cornice ſopra le colonne, & quelle de citta-
5525 dini di piu baſſa mano, con gli archi ſopra le colonne, ma l’una &
l’altra inuol-
ta, gli adornamenti &
dello Architraue, & delle cornici che ſi põgono ſopra le
colonne, ſieno per il quarto del uano tra colonna &
colonna, & ſe ſopra le pri-
me colonne ſi haranno a porre altre colonne, faccinſi le ſeconde il quarto mi-
nori che le prime, &
ſe ancora ui ſi metterà il terzo ordine ſopra, faccinſi queſte
6630 piu corte il quinto, che quella che gli ſono ſotto, a qual s’è l’una di queſte, i pie-
diſtalli, &
le ſponde, o dauãzali che ui ſi metrerãno ſotto, ſarãno alti per il quar-
to della lor colonna, ma doue ſi harà a fare un colõnato ſolo, accomoderati de
gli ordini delle opere publiche ſecolari.
Non ſi faccia il frontiſpicio nelle caſe
de priuati, di maniera che in alcun modo uadia imitando la maieſtà di quello
7735 de Tempij.
Nondimeno ſe lo antiporto ſarà con la ſua fronte alquanto rileua-
to, &
a guiſa di frontiſpicio ancora, ſarà molto honorato. Il reſtante del muro
da amendue le bãde non alzando troppo la teſta, ſi adornerà di corniciami &

harà grandisſima gratia, ſe le principali cantonate dello edifitio ſi rileuaranno
alquanto piu ſuperbette che le altre mura.
A me nõ piacciono coloro, che nelle
8840 caſe de priuati hanno fatte, &
Torri, & merlature; concioſia che queſte ſon coſa
da Signori, &
da fortezze; coſe aliene da quieti cittadini, & da vna Repub. ben
ordinata:
percioche queſte coſe dimoſtrano vna comune paura, o vno eſſer
ſempre apparecchiato à far villania ad altri, L’opera de ballatoi nella facciata

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