Caverni, Raffaello, Storia del metodo sperimentale in Italia, 1891-1900

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Udimmo come infino dal 1656 avesse pensato
d
'applicare all'Orologio questa nuova maniera di
pendolo
, e soggiunge anzi nel luogo citato che ne
furon
veramente costruiti alquanti di così fatti Oro­
logi
con felice successo.
Pure l'applicazione del
pendolo
conico presentava qualche difficoltà mag­
giore
di quella del pendolo piano.
Il filo non si
poteva
applicare al prolungamento dell'asse della
ruota
regolatrice, ma conveniva sospenderlo a un
braccio
infisso in quel medesimo asse.
Conveniva
inoltre
di dare allo stesso filo un'appoggiatura, che
gli
facesse insieme da falsaredine.
Così veramente
ideò
ed eseguì il sagace Inventore: “ Axis DH
(fig.
21) ad horizontem erectus intelligendus est,
ac
super polis duobus mobilis.
Huic ad A affixa
est
lamina, latitudine aliqua praedita, curvamque
secundum
lineam AB .... Pondus illi affixum F.

Dum
axis DH in sese vertitur, filum BGF in rectam
lineam
extensum, sphaerulam F una circumducit, ita ut circulos horizonti
parallelos
percurrat qui maiores minoresve erunt, prout maiori aut minori
vi
axis DH ab rotis Horologii in tympanidium K agentibus, incitabitur
(ibi, pag.
186).

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