Borro, Girolamo, Del flusso e reflusso del mare, 1561

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              te le parti estreme del mondo celeſte, quantunque non alterate
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              dalle ſtelle, come baſta, che le veſtimenta dell'huomo ammalato
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              tocchino l'ultima ſuperficie del corpo humano, non riſcaldata
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              delle altre intrinſeche, & calde parti del medeſimo corpo: ſe
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              ſolamente le stelle alteraſſero, forſe, ch'elle non potrebbono al­
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              terare, i corpi lontani, ſenza comunicare la loro alteratio­
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              ne a quelli, che ſono nel mezzo: come ſi vede, che il fuoco
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              non riſcalda chiunque ſi ſta diſcoſto, ſe egli prima non ha riſcal
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              dato il mezzo: & il Sole non illumina la terra, ſe prima egli
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              non ha illuminato l'Aria: Ora per che ſolamente la ſtella non
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              altera, ſe bene ella alla alteratione principalmente concorre, co
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              me ſe ella foſſe il core dello Animale, ma con la Stella ci concor
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              re tutto il Cielo, ilquale toccha le parti elementari alterate;
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              egli non è neceſſario, che la alteratione delle stelle ſi comunichi
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              a quella parte del Cielo, che non è ſtellata: come egli non è ne­
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              ceſſario, che il caldo intrinſeco ſi comunichi alle membra estre
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              me per riſcaldare i vestimenti estrinſeci: non ſi stampa
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              nella parte rara, & non ſtellata del Cielo alcuna alteratione
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              mentre il gouerno di questo baſſo mondo qua giu ſcende dalle
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              stelle, & paſſa per lo Cielo, perche non ſolamente le stelle, ma
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              tutto il Cielo gouerna questa grandißima Machina alla quale
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              il Cielo ſi accoſta, ſenza neſſuno mezzo: </s>
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              <s>NOZ. </s>
              <s>Tutto mi piacerebbe, ſe voi non haueste meſcolato
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              nel vostro ragionamento; che il Cielo mouendoſi, ſeco muoue
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              tutte l'altre ſtelle: auenga, che le Stelle ſiano corpi animati; i
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              quali ſono moßi da l'anime loro, & non ſeguitano il mouimen­
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              to di tutto il Cielo, raſſomigliando i nodi delle tauole; come egli
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              vi pare: anzi da Platone le ſtelle ſono ſtate chiamate Iddii gio
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              uanetti, a quali Iddio primo architetto di tutto il mondo ha da
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              to la cura di prouedere a tutto quello, che è qua giu tra noi.
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              <s>Hauete anche detto, che il core è la prima fontana della vita,
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              & hauete laſciato adietro il capo: al quale forſe piu ſi conuie­
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              ne questo honore, che al core: il che io non ſo vedere, per che
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              ve lo habbiate fatto. </s>
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              <s>TAL. </s>
              <s>Bene vi dißi io, che voi col voſtro bello ingegno, & </s>
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