Caverni, Raffaello
,
Storia del metodo sperimentale in Italia
,
1891-1900
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464
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terato, com'egli è, nella forma che l'ha stampato il Manolessi ” (MSS. Cim.,
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lb
/>
T. XXIII, fol. </
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>
<
s
>22). </
s
>
</
p
>
<
p
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="
main
">
<
s
>Il qual Manolessi, ricevutone così il comando, sospese la pubblicazione,
<
lb
/>
e spedì la copia desiderata, avuta la quale in mano è naturale che il Prin
<
lb
/>
cipe ricorresse con l'occhio e col pensiero alla proposizione seconda del se
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lb
/>
condo libro, e al trovarla stampata conforme al manoscritto si deve essere
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lb
/>
risovvenuto del Torricelli, e come gli avesse, 17 anni fa, fatto osservare che
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lb
/>
se
<
gap
/>
la nuova acqua nel regolatore del fiume sta in altezza alla prima come
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lb
/>
quattro a due; non però come quattro a due staranno le velocità respettive,
<
lb
/>
ma come quattro alla radice di due. </
s
>
<
s
>Dev'essere inoltre esso Principe stato
<
lb
/>
informato come, risaputa l'osservazione, il Castelli rispondesse, che sebben
<
lb
/>
non si trovasse sodisfatto della dimostrazione, nonostante la proposizione in
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lb
/>
sè stessa, essendo il legittimo resultato dell'esperienza, non poteva non esser
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lb
/>
vera. </
s
>
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s
>Ond'essendo dovuto convenir di ciò il Torricelli, non rimaneva dubbio
<
lb
/>
intorno alla parte della detta proposizione, che aveva bisogno d'esser cor
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lb
/>
retta, secondo le convenzioni stesse fatte fra que'due grandi uomini. </
s
>
<
s
>La dif
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lb
/>
ficoltà però consisteva nel saper trovare la ragion di un fatto particolare, che
<
lb
/>
si sottrae alle leggi universali de'corpi naturalmente cadenti, per cui, essendo
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lb
/>
in quel punto presente in Firenze il-Borelli, volle il principe Leopoldo con
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lb
/>
ferir la cosa primieramente con lui, comandandogli di dirne il suo parere. </
s
>
<
s
>
<
lb
/>
Il Borelli allora rispose che questo sarebbe di sopprimere la dimostrazione,
<
lb
/>
e in carattere corsivo stamparvi invece un avvertimento, che dicesse come
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lb
/>
quella mancava, perchè l'Autore fu sorpreso dalla morte, mentr'era in cer
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lb
/>
carla, e che perciò aveva pensato di supplirvi uno scolare di lui, mettendola
<
lb
/>
in fondo al libro. </
s
>
<
s
>Non decidendo il Principe nulla ancora del resto, comandò
<
lb
/>
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caption
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<
s
>Figura 232.
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lb
/>
al Borelli facesse egli stesso quella
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lb
/>
dimostrazione, che pochi giorni
<
lb
/>
dopo recapitava in palazzo, scritta
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lb
/>
in questa maniera: </
s
>
</
p
>
<
p
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="
main
">
<
s
>“ Sia il fiume SBC (fig. </
s
>
<
s
>232)
<
lb
/>
per il regolatore CEBF, annesso al
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lb
/>
vaso QIDR, che sia prisma con le
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lb
/>
sponde erette all'orizonte. </
s
>
<
s
>E prima,
<
lb
/>
l'origine del fiume M versi tanta
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lb
/>
acqua, che arrivi al livello OP, e
<
lb
/>
scorrendo con la velocità S faccia
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lb
/>
nel regolatore la sezione rettangolare EBH. </
s
>
<
s
>Poi l'altro sifone o torrente N,
<
lb
/>
versi nuova acqua, ed arrivi al livello QR, e scorrendo con la velocità T
<
lb
/>
per il fiume riempia la sezione rettangolare EF. </
s
>
<
s
>Dico che la velocità T, alla
<
lb
/>
velocità S, ha l'istessa proporzione che l'altezza FB, all'altezza HB. ” </
s
>
</
p
>
<
p
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="
main
">
<
s
>“ La quantità d'acqua, che passa per la sezione EF, cioè il prisma
<
lb
/>
acqueo QIDR, alla quantità dell'acqua, che passa per la sezione EH, cioè il
<
lb
/>
prisma acqueo OIDP, ha l'istessa proporzione che l'altezza QI all'altezza
<
lb
/>
OI, per avere i detti prismi la base comune. </
s
>
<
s
>Di più, la velocità T, con la </
s
>
</
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chap
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