Alberti, Leon Battista, L' architettura

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357351LIBRO NONO. le coſe, che vi mancano, che ei non lodano quelle che vi ſono di buono, percio
che continouamente cercano quel che vi ſi poſſa arroggere, per far la coſa piu
ſplen dida &
piu gratioſa, & reſtano offeſi, ſe non veggono che vi ſi ſia poſta tan
ta fatica, &
tanta induſtria di arte, quanta habbi poſſuto porui uno accuratisſi-
mo, accortiſsimo, &
diligentiſsimo maeſtro. Oltra di queſto non ſanno dire da
115 che coſa reſtino alcuna volta ofteſi, ſe non da queſto ſolo che e’ non hanno da
potere ſatiare totalmente, ne adempire lo sfrenato deſiderio, che egli hanno,
di vedere vna ſmiſurata bellezza.
Lequali coſe eſſendo coſi, ſarà certamente be
ne di sforzarſi per quanto noi poſsiamo, con ogni ſtudio, opera, &
diligentia,
che quelle coſe che noi muriamo ſieno ornatiſsime, &
quelle maſsimo che
2210 ogn’un deſidera ſieno addorne;
nella quale ſpecie ſono le Muraglie publiche, &
maſsimo le ſacre, percioche e’non ſarà neſſuno, che poſſa ſopportare, che elle
ſtieno ignude di ornamenti.
Sarà difetto ancora ſe gli addornamenti, che ſi
aſpettano à gli edifitii Publici, tu gli accomoderai à priuati, ò quelli che ſi aſpet
tano à priuati, tu gli applicherai à le muraglie Publiche, &
maſsimo ſe nella lo-
3315 ro ſpecie ſaranno coſe minime, ſe elle ſaranno da non douer durare, come ſe
alcuno ne gli edifitii publichi applicaſſe pitture mal fatte, caduche, &
fracide,
concioſia che le coſe publiche hanno à eſſere eterne.
Et è ancora difetto
aſſai graue, ilche veggiamo accadere à certi ſciocchi, che non hanno à fatica
cominciata una muraglia, che la dipingono, &
vi mettono ſtatue, & add orna-
4420 menti in quantità, onde aduiene che queſte ſimil coſe ſon guaſte &
rouinate
auanti che ſia finita la muraglia;
e’ biſogna hauer finito coſi ignuda tutta la tua
muraglia auanti che tu la veſta di ornamenti, &
l’ultima coſa ſarà lo addornar-
la.
Allaqual coſa l’occaſione d’e tempi, & delle coſe, & la facultà ti ſi preſter-
rà allhora nella fine da poterlo fare commodiſsimamente, &
ſenza alcuno im
5525 pedimento.
Maio vorrei che gli addornamenti che tu ci metterai fuſ-
ſino in gran parte talmente fatti, che vi ſi fuſsino affaticate diuerſe, &
piu
mani di mediocri artefici, Ma ſe pure tu ve ne voleſsi alcuni piu eccel-
lenti &
piu rari come ſtatue, & Tauole, come furno quelle che di Fidia & di
Zeuſi, per eſſcr tenute rariſsime, è bene collocarle in luoghi rariſsimi, &

6630 honoratiſsimi.
Io non lodo quello Dioceo Re de Medi, che accerchiò
la Città Ebbatana di ſette circuiti di mura, &
gli fece di variati colori, che alcu-
ni fuſsino roſsi, alcuni giallicci, altri coperti d’argento, &
altri d’oro ancora,
hò in odio anco Gallicula che haueua la ſtalla di marmo, &
le mangiatoie di
auorio.
Le coſe che edificaua Nerone erano tutte coperte d’oro, & com-
7735 meſle di gemme.
Eliogabalo fù piu pazzo che ammattonò le ſtanze di oro,
&
ſi doleua che non le poſſeua ammattonare di Ambra. Et non è gran fatto ſe
queſti pazzi oſtentatori, per dir coſi, di ſi fatti lauori, anzi piu toſto di tale
pazzia, ſono da eſſere vituperati;
gittando eſsi uia le fatiche de mortali, &
i ſudori de gli huomini, in quelle coſe, che non ſi uſano ne ſono conuenien-
8840 ti alla principiata muraglia;
& in quelle ancora, nelle quali non ſi uegga coſa
alcuna che ne faccia marauigliare di ingegno, ne doue ſi habbia à lodare la
inuentione.
Io dunque auertiſco di nuouo, & da capo che ſi ſchifino ſimili

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