CAPITOLO III.
I. Del primo inventore del Canocchiale. — II. Di ciò che, intorno all'invenzione dello strumento, Ga
lileo dicesse di sè, e di quel che di lui si diceva dagli altri. — III. Del primo concetto, e di ciò che
possa aver dato occasione al ritrovamento del Canocchiale. — IV. Delle prime speculazioni diot
triche intorno alla teoria del Canocchiale. — V. Di altre vie tentate per risolvere il problema
diottrico del Canocchiale, e come fosse finalmente risoluto dall'Huyghens; breve conclusione
delle cose fin qui discorse.
lileo dicesse di sè, e di quel che di lui si diceva dagli altri. — III. Del primo concetto, e di ciò che
possa aver dato occasione al ritrovamento del Canocchiale. — IV. Delle prime speculazioni diot
triche intorno alla teoria del Canocchiale. — V. Di altre vie tentate per risolvere il problema
diottrico del Canocchiale, e come fosse finalmente risoluto dall'Huyghens; breve conclusione
delle cose fin qui discorse.
I.
Notabile è quel che Galileo racconta, nella Giornata seconda dei Due
Massimi Sistemi, di quel dottore leggente in uno studio famoso, il quale
avendo sentito descrivere il Telescopio, da lui ancora non veduto, disse che
l'invenzione era tolta da Aristotile. Perciò “ fattosi portare un testo, trovò
certo luogo, dove si rende la ragione, onde avvenga che dal fondo d'un
pozzo molto cupo si possano di giorno veder le stelle in cielo, e disse ai
circostanti: Eccovi il pozzo che dinota il cannone, eccovi i vapori grossi,
dai quali è tolta l'invenzione dei cristalli, ed eccovi finalmente fortificata
la vista col passare i raggi per il diafano più denso ed oscuro ” (Alb. I,
pag. 122, 23).
Massimi Sistemi, di quel dottore leggente in uno studio famoso, il quale
avendo sentito descrivere il Telescopio, da lui ancora non veduto, disse che
l'invenzione era tolta da Aristotile. Perciò “ fattosi portare un testo, trovò
certo luogo, dove si rende la ragione, onde avvenga che dal fondo d'un
pozzo molto cupo si possano di giorno veder le stelle in cielo, e disse ai
circostanti: Eccovi il pozzo che dinota il cannone, eccovi i vapori grossi,
dai quali è tolta l'invenzione dei cristalli, ed eccovi finalmente fortificata
la vista col passare i raggi per il diafano più denso ed oscuro ” (Alb. I,
pag. 122, 23).
La similitudine, per chi non giudica con quella leggerezza che sogliono
alcuni, non è poi tanto strana quanto parrebbe, potendosi dir che il pozzo
fa l'ufficio del tubo, il quale senza dubbio rischiara, e perciò rischiarandoli
mostra in certo modo ingranditi gli oggetti. Il fatto può esser con facile
esperienza osservato da tutti, imperocchè non occorre far altro che prendere
una strisciola di carta, avvolgerla intorno, in modo che se ne venga a com-
alcuni, non è poi tanto strana quanto parrebbe, potendosi dir che il pozzo
fa l'ufficio del tubo, il quale senza dubbio rischiara, e perciò rischiarandoli
mostra in certo modo ingranditi gli oggetti. Il fatto può esser con facile
esperienza osservato da tutti, imperocchè non occorre far altro che prendere
una strisciola di carta, avvolgerla intorno, in modo che se ne venga a com-