Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

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1membra loro la uirtù del ſangue; però non pare, che douemo condurre l'acqua con canne
di piombo, ſe noi la uogliamo ſana, & buona.
Vedeſi ancho per lo uſo quotidiano, che
l'acqua condotta per trombe è di piu dolce ſapore, percioche auuegna che ſi habbia un
grande apparecchio di uaſi d'argento niente di meno ogn'uno uſa uaſi di terra cotta per
porui l'acqua per la bontà del ſapore.
Ma ſe i fonti non ſono, da i quali ſi poſſa condurre
l'acqua, neceſſario è cauare i pozzi, & nel cauarli non ſi debbe ſprezzare la ragione, ma
molto bene con acutezza, & ſolertia d'ingegno deonſi conſiderare le ragioni naturali del­
le coſe, imperoche la terra contiene in ſe molte, & diuerſe qualità, percioche ella è come
tutte altre coſe di quattro principij compoſta, & prima è terrena, dapoi ha le fonti del­
l'humore dell'acqua, nè è ſenza calore, d'onde il ſolfo, il bitume, & l'allume naſce, & in
fine ha gli ſpiriti grandiſsimi dello aere, i quali uenendo peſanti per le uene della cauerno­
ſa terra al cauamento de i pozzi, iui trouano gli huomini, che cauano, con naturale uapore
nelle narici loro otturano gli ſpiriti animali, & coſi chi preſtamente da quei luoghi non ſi
toglie, iui muore.
Ma con che ragione ſi poſſa queſto danno fuggire, coſi ſi dee fare.
Mandiſi allo ingiu una lucerna acceſa, quella ſe ſtarà acceſa, ſenza pericolo ſi puo andare
al baſſo; ma ſe per la forza del uapore ella ſarà eſtinta, allhora lungo il pozzo dalla deſtra,
& dalla ſiniſtra cauerannoſi gli ſpiraculi, da i quali come dalle narici gli ſpiriti uſcendo ſi
dilegueranno, & quando in queſto modo haueremo operato, & ſaremo peruenuti all'ac­
qua, allhora con la muratura deue eſſere il pozzo in tal modo circondato, che le uene
non reſtino otturate.
Ma ſe i luoghi ſaranno duri, o che nel fondo di fatto non ſaranno
le uene, allhora da i tetti, o da i luoghi di ſopra douemo raccogliere l'acqua copioſamen­
te nelle opere di teſtole; & per fare queſte teſtole douemo prouedere prima di arena pu­
riſsima, & aſpriſsima, il cemento ſia netto di ſelice non piu graue d'una libra, & ſia nel
mortaio la calce fortiſsima meſcolata in modo, che a cinque parti d'arena due di calce ri­
ſpondino; al mortaio ſia aggiunto poi il cemento di quello nella foſſa a liuello dell'altez­
za, che ſi uuole hauere, con mazze di legno ferrate ſiano i pareti calcati, & battuti i pare­
ti, il terreno di mezo ſia uotato al baſſo liuello de i pareti, & pareggiato il ſuolo dallo ſteſ
ſo mortaio ſia battuto, & calcato il pauimento alla groſſezza, che ſi uuole, & quei luoghi
ſe ſaranno doppi, o tripli, accioche colando l'acque ſi poſsino mutare, molto piu ſano ci
ſarà l'uſo di eſſe, percioche il fango quando ha doue dar giu, l'acqua ſi fa piu chiara, & ſen
za cattiui odori conſeruarà il ſapore, & ſe cio non fia deueſi aggiugnere il ſale, & aſſotti­
gliarſi.
Io ho poſto in queſto libro quanto ho potuto raccorre delle uirtù, & uarietà del­
l'acqua dimoſtrando le ſue utilità, & con che ragione la ſi poſſa condurre, & prouare.

Nel ſeguente io ſcriuerò de i regolati ſtili da ombre, & delle ragioni de gli horologi.
Il Filandro in queſto libro dichiara molte belle coſe degne da eſſer lette per la dottrina, & co­
gnitione che in eſſe ſi troua, però eſorto gli ſtudioſi a uederle, & a leuarmi la fatica di ſeruirmi
delle coſe d'altri.
Ben dirò alcune coſe per dichiaratione dell'ultimo capo, la cui ſomma è que­
sta.
Tratta in eſſo Vitr. di condur l'acque: & dice eſſer tre modi di condurle, per riui, o cana­
li aperti, per canne di piombo, & per trombe di terra cotta: & dichiara come ſi habbia a fare
in ciaſcun modo, & prima de i canali, & c'inſegna a dare la ſcaduta dell'acqua, & farli le ſue
conſerue, & diſtribuirle all'uſo della città, & come ſi deono leuare gli impedimenti de i monti,
cauar le ſpilonche, i tofi, i ſaſſi, & far i canali.
Nel condur l'acque per le canne di piombo, egli
c'inſegna far le baſche, o caſtelli, che egli dica: ci dà la miſura delle canne, & quanto alla lun­
ghezza, & quanto alla groſſezza: & ci moſtra come ſi habbia a condur l'acqua per monti, per
ualli, & per pianure, & come ſi habbia a prouedere, che facilmente ſi acconci, doue le canne
far an danno.
Diſcorre poi come, ſi habbia a reggere nel condur l'acque per trombe di teſtole,
& dimoſtra come quelle ſi hanno a porre & ſtagnar inſieme, & compara queſto modo di condur
l'acqua al modo delle canne di piombo, dimoſtrando ch'è migliore & piu ſano, & di manco ſpe-

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