Benedetti, Giovanni Battista, Consideratione d'intorno al discorso della grandezza della terra e dell' acqua di Berga, 1579

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3636 @o, cio è, la caggion de gli incēdij vniuerſali, che ſara, foi ſi, dal ab
baſſarſi, all'hora, le ſuperficie del'acque, ma poi ritornando ad
alzarſi:
ceſſar l'incendio. Doue dice poi.
Onde che, del mar, non ſi conceda, eſſendo che, ſtādo noi ſo-
pra vn monte, molto lontano dal mare, benche ſiano altri mon
ti di mezo, Si vegga però il mare, &
non la terra piana.
Bel ponto di proſpettiua è queſto veramente, cheegli allega,
per ſegno della eminentia della ſuperficie del mare, la qual ſi
puo veder dalla ſumità di quel monte lōtano dal mare, ben che
neſiano altri monti di mezo, i quali, credo, che egli uogli infe-
rir, che ſiano del'iſteſſa altezza, o piu di quello d'onde egli vide
il mate, imperò che ſe fuſſero più baſſi, non ſarebbe marauiglia,
che'l mar ſi vedeſſe, ſe ben la ſuperficie ſua fuſſe più baſſa della
terra &
per cio dice, che non ſi uede la terra piana, ſtando ſopra
quel monte, perche eſſendo la terra piana, piu baſſa del monte,
biſognerebbe abbaſſar la viſta, per vederla, onde vedendo il ma-
re, &
non la terra piana, ſegno è, apreſſo ſua Eccellentia, che
il mare ſia piu alto che la terra, al diſpetto della.
10. propoſitione
della proſpettiua di Euclide, &
della. 37. del quarto di Vitellio-
ne, &
tale oſſeruatione credo certo, che ſua Eccellentia haurà
fatta.
L'argumento delle neui ſopra i monti, & de i vapori valeria
qualche coſa, ſe coſi fatte neui &
vapori fuſſer acque attuali, ò
vogliā dir formali, ma non eſſendo, egli ſi riſolue in fumo.
Ma
quando dice, i vapori eſſer contigui all'aria, moſtra de non ſi ri-
cordar della definition della cōtiguità, che Ariſt.
pone nel quin-
to della fiſicà &
moſtra d hauer opinione, che i vapori habbino
vn o@be ſeparato da per loro, ſenza atia alcuno in eſſo, ma che
l'aria ſia tottalmēte fuori del orbe de i vapori, onde ne ſeguireb-
be che l'arià non fuſſe pūto contigua alla terra, ne all'acqua, ma
fuſſe lontana dalla ſuperficie di queſto globo, più di cinquanta
miglia.
Quando dice poi Ne ſi debbe, in contrario addure la ſuperfi-
cie della terra ſcoperta, &
altezza delle montagne, poi che per
la ſalute de gl'animali, ſia ſtato neceſſario, alla prouidenza della
natura, di ritenere con la uirtù, &
influenza del cielo, & delle ſtel
le, l'acque, nelle concauità della terra, accio, co'l mouimēto uer
ſo l'aria, non copriſſero tutta la terra, con che reſta la

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