Angeli, Stefano degli, Terze considerationi sopra una lettera di Gio. Alfonso Borelli, scritta da questi in replica di alcune dottrine incidentemente tocche

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3624 talmente vidi quel tanto, che mi diede materia di
ſcriuere quanto hò ſcritto nel 2.
dalla facciata 113.
Queſta è la pura verità, che douerà ſeruire à deſim-
preſſionare il Sig.
Borelli, & à ſodisfare alle ſue me-
rauiglie, le quali Sig.
Conte può prencipiar à rappre-
ſentare.
Cont. Nella facciata 10. dice. _Non poſſo poi diſſi-_
_mulare la marauiglia, che mi hà recato il ſentir che la me-_
_dicina contro quelli angoli ineguali ſotteſi dal moto traſuer-_
_ſale della palla cadente dalla cima della Torre aſſeriti da me_
_alla facciata_ 109.
_ſia la varia inclinatione con la quale la_
_palla percuote il pauimento, non ſapendo io capire, che hab-_
_bia che fare vno con l´altro, &
c_.
Matt. Per digerire il miſtero de gl´angoli, che ag-
grauaua lo ſtomaco del Sig.
Ofreddi non gli fù ſom-
miniſtrata medicina, mà bene il calore non da me,
ma dal Sig.
Geminiano Montanari nel Dial. 2. della
facciata 119.
Quella dottrina adunque de gl´angoli
non è mia, ma del Sign.
Montanari, come eſpreſſa-
mente dichiaro nel citato luogo, ſaputa nel modo
che hò detto diſopra, e non dal Sig.
Borelli, dal qua-
le certamente non hò preſo motiuo alcuno.
Non mi
pare però, che queſta gl´habbia à dare tanta materia
da merauigliarſi.
Cont. Mà egli non ſolo caua materia di meraui-
gliarſi, ma anco di vedere chiaramente in quanto
infelice concetto lei lo tenga, che voglia che habbia
ad imparare, quello, che èſcritto in migliaia di

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