Alberti, Leon Battista, L' architettura

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360354DELLA ARCHITETTV R A fabbricate manualmente nõ accade replicarli, ma auertiſca, che i maeſtri ado-
perino bene, i lor piõbi, i loro Archipẽzoli i lor Regoli, &
leloro ſquadre. Mu-
rino intempi cõuenienti &
in tempi cõuenienti ſi ripoſino, & attẽpo ritornino
al lauoro, ſeruinſi di coſe pure, non corrotte, non meſcolate, ſalde, ſincere, com
modeaccomodate, gagliarde, e ſcompartiſchinle in lor luoghi atti et conueniẽ
115 ti, acciochi’elle ſtieno ritte, adiacere, bocconi, con la fronte, con il fianco, o aper
to, olargo, ſecondo che, &
l’uſo, & la natura di ciaſcuna coſa ricerca.
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Che coſe ſieno quelle, che principalmente habbia hiſogno di conſiderare uno
Architettore, & che coſe ſia di neceſsità, che ei ſappia.
Cap. X.
MA accio che lo Architettore, nel procurare, ordinare, & mandare ad ef-
fetto, queſte coſe, ſi poſſa portare egregiamente, &
ſecondo ſe li aſpetta,
ci ſono alcune coſe danon ſe ne far beffe.
Egli hàda eſaminar bene che
3315 peſo e’ ſi piglia ſopra le ſpalle, che profeſsione e’ faccia, che huomo e’ voglia
eſſer tenuto, à che impreſa ei ſi metta, &
quanto di lode, quanto di guadagno,
quanto di gratia, quanto di fama appreſſo a poſteri, e’ ſi ſarà guadagnato ogni
volta che egli habbia ben fatto l’officio ſuo:
Et per il contrario ſe egli hauerà
incominciato coſa alcuna ignorantemente ſenza conſiglio, o inconſiderata-
4420 mente, a quanto vituperio, a quanto odio e’ ſi ſottometta quãto e’ dia che dire,
quanto ſi moſtri aperto, manifeſto, continuo, il teſtimonio della ſua pazzia ap-
preſſo alla generatione humana.
Gran coſa certo è la Architettura, ne ſtà be-
ne che ogn’uno ſi metta a tantaimpreſa, biſogna che ſia di grandiſsimo inge-
gno, ſtudioſiſsimo, habbia ottima dottrina.
Et è di neceſsità che ſia eſperimen-
5525 tato aſſai, &
ſopra tutto che habbia purgato giudicio, & maturo conſiglio, co-
lui che ardiſca di far profeſsione di Architettore.
Appartienſi alla Architet-
tura &
è ſua prima lode il giudicare quel che ad ogni coſa ſi conuenga. Con-
cioſia che lo edificare è coſa neceſlaria, ma lo edificare commodamente, è ca-
uato, &
dalla neceſsità, & dalla utilità. Ma lo hauere edificato di maniera, che
6630 gli ſplendidi te ne lodino, &
che i miſeri ancora non telo rinfaccino, non può
naſcere ſe non dal ſapere d’un conſiderato &
ualente, & dotto Architettore.
Oltre a di queſto, il fare quelle coſe che ſieno commode ſecondo il biſogno,
&
delle quali non ſi habbia a ſtare in dubbio, che, & in quanto a quel che ſi era
deliberato, &
in quanto alla facultà delle ricchezze e’ ſi poſſa dar loro perfet-
7735 tione, è officio non tanto d’uno Architettore, quanto di uno muratore.
Ma l’ha
uere preueduto, &
deliberato con la mẽte, & con il giudicio quel che per ogni
conto debbe eſſere perfettamente finito, &
terminato, s’appartiene a quello
uario, &
ſolo ingegno che noi ricerchiamo. Dallo ingegno adunque la inuen-
tione;
Dalla eſperientia, la cognitione; Dal giudicio, la elettione; Dal conſi-
8840 glio, la compoſitione;
è di neceſsità che proceda; & con la arte poi ſi rechi a
fine quel che altri ſi mette a fare.
Il fondamento delle quai tutte coſe, credo
che ſia la prudentia &
un maturo conſiglio: Concioſia che le altre uirtuti, co-
me è la humanità, la benignità, la modeſtia, la bontà, non le deſidero piu in

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