Alberti, Leon Battista, L' architettura

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361355LIBRO NONO. ftui che io mi faccia nelli altri huomini, dediti a qual ſi uoglia ſorte d’arti. Con
cioſia che queſte ſon coſe che chi non le ha, non credo io, non che altro, che ſia
da reputare per huomo.
Ma ſopra tutto biſogna che egli ſchifi la leggierez-
za, la oſtinatione, la boria, la intemperantia;
& ſe alcune altre coſe ci fono che
appreſſo de’ cittadini gli poſsino diminuire la ſua buona gratia, o accreſcerli lo
115 odio.
Vltimamente uorrei che ſi portaſſe come fanno coloro che danno ope-
ra alli ſtudij delle buone lettere.
Concioſia che e’ non è neſſuno che penſi d’ha-
uere ſtudiato tanto che gli baſti.
Se e’ non harà letto & ueduti tutti gli Auttori,
&
di quei che nõ ſon ancor buoni, iquali trattino, o habbino ſcritto alcuna coſa
di quella facultà, nellaquale ei ſi eſercita.
Coſi in queſto luogo conſidererà dili-
2210 gentiſsimamente tutti gli edificij che communemente ſaranno lodati, &
appro
uati da gli huomini, diſegneralli con linee, &
numeri, uorràfarne modelli, &
eſempil, &
hauerli appreſſo di ſe, & coſi conoſcerà, & eſaminerà, lo ordine, i
luoghi, i generi, &
i numeri di ciaſcuna delle coſe; dellequali coloro ſi ſaranno
ſeruiti;
& maſsimo di chi harà fatto coſe grandiſsime, & eccellẽtiſsime; de qua-
3315 li ſi puo fare coniettura che fuſsino huomini egregij.
Eſſendo ſtati moderato-
ri di sì grandi ſpeſe.
Ne ſarà moſſo da una gran machina di muraglia, talmente
che in quella poſi lo animo.
Gran coſa diſſe colui, è certo quella che ha fatto Co
lono.
Ma la prima coſa andrà rinuenendo quanto artificio ſia in qualunque co
ſa preueduto, &
ſecreto, o quel che ui ſia eccellente, & mirabile, mediante la in
4420 uentione, &
ſi auuezzerà che nulla ui ſia lodabile, nè da eſſere approuato, ſe nõ
quelle coſe che vi ſieno del tutto eccellenti, &
degne di ammirationi d’inge-
gno, &
ciò che in qualunque luogo truoua di lodabile, attribuiſca alle coſe ſue,
acciò habbia ad eſſere imitato, &
quelle coſe che e’ conoſcerà poterſi fare mol-
to piu dilicate, con l’arte, &
con il moderarle, le correggerà, & modererà, & quel
5525 le che non ſaranno però cattiue affatto, ſi sforzerà con le forze dello ingegno
migliorarle, &
ſempre con una ſottile, & continoua inueſtigatione di coſe otti-
me, deſiderando ſempre coſe maggiori eſerciterà, &
accreſcierà l’ingegno ſuo,
&
in queſto modo ſi raccorrà, & riporrà nello animo tutte le lodi, non ſolamen
te ſparſe, &
ſeminate, ma naſcoſte, & ripoſte per dire coſi nell’intime uiſcere del
6630 la natura, Lequali lodi introducerà con grandiſsimo frutto di lode, &
di gloria
nelle opere ſue;
& ſi rallegrerà di hauer meſſo inanzi alcuna ſua bella inuen-
tione, dellaquale gli huomini s’habbino a marauigliare, come perauentura fu
quella di colui che fece il Tempio ſenza alcuno ferramento.
O ueramente
come quella di colui che conduſſe a Roma il Coloſſo ſempre ritto, &
ſoſpeſo,
7735 nel qual lauoro faccia ancor queſto a noſtro propoſito, ſi ſeruiua di uentiquat-
tro Elefanti.
O come quella di colui, che nel cauare di una caua ui laſcierà
fatto un laberinto, o un Tempio, o qual’ altra coſa tu ti uoglia che ſerua a’ bi-
ſogni de gli huomini fuor della oppenione d’altrui Dicono che Nerone ſi
ſeruì certo di Architettori prodigioſi, a’ quali non cadeua mai coſa alcuna
nello animo, ſe non quelle che erano quaſi impoſsibili a farſi da gli huomini.
8840 Io certo non lodo queſti tali. Ma io uorrei, che e’fuſsino, & ſi apparecchiaſſe-
ro di eſſer tali, che e’ paia che egli habbino uoluto in ogni coſa atten dere pri-
ma alla utilità, &
al biſogno che ad altro, & ſe bene egli harà fatto tutto

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