Zanotti, Francesco Maria
,
Della forza de' corpi che chiamano viva libri tre
,
1752
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LIBRO I.
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propoſte per l’ una e per l’ altra parte, ne rica-
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viate voi per voi ſteſſo quella opinione, che più
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vi piaccia, e ſia più degna di piacervi. </
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">Al che
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fare non ſolamente vi invito e vi eſorto, ma an-
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che vi prego, e ve ne ſtringo; </
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">parendomi che la
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quiſtione ſia tanto ſottile in ſe ſteſſa ed avvolta,
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e per la fama di quelli, che la trattarono, tanto
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illuſtre, e magnifica, che ben meriti, anzi deſi-
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deri, e chiegga lo ſtudio e l’ ingegno voſtro. </
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preserve
">Non
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ſo io già, riſpoſe il Signor Marcheſe, quello che
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la quiſtione poſſa richiedere o aſpettare dall’ in-
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gegno mio; </
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">ſo bene, che io ho deſiderato ſempre
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grandiſſimamente di ſaperla; </
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">e ſarei forſe in eſſa
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proceduto più innanzi, ſeguendo la ſcorta de li-
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/>
bri propoſtimi dal Signor D. </
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preserve
">Luigi Capece, ſe
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non mi ſoſſi incontrato troppo ſpeſſo in ſuppu-
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lb
/>
tazioni algebrai
<
unsure
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che faticoſiſſime, le quali a dir ve-
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lb
/>
ro mi ſpaventano; </
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">non che io fuggiſſi la fatica
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del farle; </
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">ma per lo poco uſo, che io vi ho,
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temo ſempre di farle inutilmente, e di incorre-
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/>
re in alcuno di quegli errori, che quantunque
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in ſe ſteſſi piccioliſſimi, guaſtano ogni coſa, e
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divengono in tutta la ſupputazione grandiſſimi.
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preserve
">Se voi, diſſi io allora, temete tanto cotali erro-
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/>
ri, ſarà difficile che vi incorriate, perchè il ti-
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more in tutte le coſe rende l’ uomo più dili-
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/>
gente; </
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">e ſiccome niuno può riprendervi del non
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aver voi molto uſo di calcolare, perciocchè l’ età
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voſtra, e gli altri voſtri ſtudj non vel comportano,
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così dovrà ognuno ſommamente </
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