IV.
Da quali principii diottrici fosse condotto Galileo in trattar della ra
gione e del modo come si vengono a ingrandire gli oggetti, per opera del
Telescopio, si par manifesto da ciò che, in presentar per la prima volta al
pubblico il suo nuovo strumento, ne scrisse nel Nunzio Sidereo. Preghiamo
i nostri lettori ad attender bene alla scienza ottica dalla quale sono infor
mate le parole seguenti: “ Sit enim facilioris intelligentiae gratia, tubus ABCD
34[Figure 34]
gione e del modo come si vengono a ingrandire gli oggetti, per opera del
Telescopio, si par manifesto da ciò che, in presentar per la prima volta al
pubblico il suo nuovo strumento, ne scrisse nel Nunzio Sidereo. Preghiamo
i nostri lettori ad attender bene alla scienza ottica dalla quale sono infor
mate le parole seguenti: “ Sit enim facilioris intelligentiae gratia, tubus ABCD
34[Figure 34]
Figura 26.
(fig. 26) oculus inspicientis esto
E. Radii, dum nulla in tubo ades
sent Perspicilla, ab obiecto FG ad
oculum E, secundum lineas rectas
FCE, GDE ferrentur: sed, apposi
tis Perspicillis, ferentur secundum
lineas refractas HCE, IDE: coar
ctantur enim, et qui prius liberi
ad FG obiectum dirigebantur, par
tem tantummodo HI comprehendent ” (Alb. III, 62).
(fig. 26) oculus inspicientis esto
E. Radii, dum nulla in tubo ades
sent Perspicilla, ab obiecto FG ad
oculum E, secundum lineas rectas
FCE, GDE ferrentur: sed, apposi
tis Perspicillis, ferentur secundum
lineas refractas HCE, IDE: coar
ctantur enim, et qui prius liberi
ad FG obiectum dirigebantur, par
tem tantummodo HI comprehendent ” (Alb. III, 62).
Che strana teoria del modo di operar del Canocchiale è mai questa?
Chi così ne discorse, tutt'altro che aver cavato il suo discorso dalle più re
condite speculazioni di Prospettiva, si direbbe che di Prospettiva, ossia di
scienza diottrica, non ne aveva nemmeno la prima idea. Come mai s'ingran
discono gli oggetti per refrazione coartando i raggi, coarctantur enim? e
come posson le lenti mostrare ingranditi gli oggetti, se per l'esempio del
l'Autore non si rappresenta dell'oggetto FG all'occhio altro che una por
zione HI di lui?
Chi così ne discorse, tutt'altro che aver cavato il suo discorso dalle più re
condite speculazioni di Prospettiva, si direbbe che di Prospettiva, ossia di
scienza diottrica, non ne aveva nemmeno la prima idea. Come mai s'ingran
discono gli oggetti per refrazione coartando i raggi, coarctantur enim? e
come posson le lenti mostrare ingranditi gli oggetti, se per l'esempio del
l'Autore non si rappresenta dell'oggetto FG all'occhio altro che una por
zione HI di lui?
A svelare il mistero giova intanto sapere esser qui da Galileo profes
sata l'opinione che le lenti mostrino per refrangenza ingrandite le cose,
perchè, condensandone i raggi, le rappresentano all'occhio più intensamente
illuminate. Che poi, per opera delle rifrazioni, facendosi gli stessi raggi di
vergere, si accresca l'angolo visuale, non passa per la mente dell'Autore.
L'obiettivo per lui opera a quello stesso modo che opera l'oculare, e am
messo, a modo platonico, che le linee radiose muovan dall'occhio per an
dare a incontrar l'oggetto (ad obiectum FG dirigebantur), non sospetta
nemmen dalla lontana che i raggi s'incrocino mai in tutto quel tragitto che
fanno per venir dall'oggetto lontano ad appuntarsi nell'occhio.
sata l'opinione che le lenti mostrino per refrangenza ingrandite le cose,
perchè, condensandone i raggi, le rappresentano all'occhio più intensamente
illuminate. Che poi, per opera delle rifrazioni, facendosi gli stessi raggi di
vergere, si accresca l'angolo visuale, non passa per la mente dell'Autore.
L'obiettivo per lui opera a quello stesso modo che opera l'oculare, e am
messo, a modo platonico, che le linee radiose muovan dall'occhio per an
dare a incontrar l'oggetto (ad obiectum FG dirigebantur), non sospetta
nemmen dalla lontana che i raggi s'incrocino mai in tutto quel tragitto che
fanno per venir dall'oggetto lontano ad appuntarsi nell'occhio.
Poco dopo aver professate Galileo così fatte dottrine, seppure si meri
tano il nome di dottrine, soggiunge ivi la promessa di dare alla prima oc
casione al pubblico absolutam huius Organi theoriam, e par che questa
occasione aspettasse a venir tredici anni dopo, quando dette mano a scri
vere il Saggiatore. Qui si torna a trattar della teoria del
tano il nome di dottrine, soggiunge ivi la promessa di dare alla prima oc
casione al pubblico absolutam huius Organi theoriam, e par che questa
occasione aspettasse a venir tredici anni dopo, quando dette mano a scri
vere il Saggiatore. Qui si torna a trattar della teoria del