Alberti, Leon Battista, L' architettura

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375369LIBRO DECIMO.
Ma accioche tu ne ſia piu certo, caua una foſſa affonda, & larga quattro cubi-
ti, &
mettiui dẽtro intorno al tramontare del Sole, o un uaſo di terra cauato di
ſreſco della fornace, o alquanto di lana ſudicia, o un uaſo di terra cruda, o un ua
ſo di Rame ſozzopra unto di olio, &
cuopri con aſsicelle la foſſa, & ricuoprila
115 di terra, ſe la mattina dipoi il uaſo ſarà molto piu graue, che non era prima, ſe
la lana ſarà bagnata, ſe il uaſo di terra cruda ſi ſarà inhumidito, ſe al uaſo di Ra-
me ui ſaranno gocciole attaccate, &
ſe una lucerna laſciataui acceſa, non harà
conſumato troppo olio, o ſe fattoui fuoco, la terra ui farà fumo, certamente nõ
ui mancheranno uene di acqua.
Ma in che tempo ſi debbino far queſte coſe,
2210 non hanno ancora ben dichiarato;
ma appreſſo gli Scrittori, in alcuni luoghi
truouo queſto.
Ne’ dì caniculari & la terra, & i corpi delli Animali diuentano
molto humidi, onde auiene, che in quei giorni gli alberi ſotto le ſcorze ſi inhu
midiſcono molto, per la eſuberantia dell’humore;
oltra queſto in quel tẽpo a
gli huomini uiene fluſſo di uentre, &
per la troppa humettatione de’ corpi ſon
3315 moleſtati da ſpeſſe febbre, le quali in quel tẽpo ſogliono piu che il ſolito hauer
forza.
Teoſraſto pẽſa che le cagioni di queſte ſieno, che allhora tirano i uẽti Au
ſtrali, che di loro natura ſono humidi, &
nebuloſi. Ariſtotile afferma, che il ter-
reno è forzato a mandare fuori i uapori mediante il fuoco naturale, il quale è
meſcolato nelle uiſcere del terreno.
Se queſte coſe ſono coſi, ſarebbono buoni
4420 quei tẽpi, ne quali queſti fuochi ſono, o piu gagliardi, o meno oppreſſati dalla
abbondantia dell’humore;
& quelli ancora, ne quali eſſo terreno non fuſſe pe-
rò del tutto arido, &
abbruciato. Ma io loderò certamẽte queſti tẽpi, la Prima-
uera ne luoghi ſecchi, l’Autunno ne luoghi ombroſi;
Cõfermata adũq; la ſpe-
ranza da queſte coſe, che noi habbiamo dette, cominciamo a cauare per Pozzi.
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Del cauare, & murare i Pozzi, & i condotti, & i Bottini. Cap. V.
IL cauare de Pozzi ſi fa in duoi modi, o e’ ſi caua il pozzo giù per il dirit-
to del fondo, o e’ ſi fa una foſſa per lo lungo, quelli che cauano i pozzi alcu-
6630 na uolta portano pericoli, &
queſto accade, o per il cattiuo uapore, che indi
naſce, ouero perche i lati del pozzo rouinano.
Gli antichi mandauano gli ſtia-
ui condennati per qualche maleficio a cauare nelle caue de Metalli, ne quai luo
ghi per la peſtilentia della aria in breue tempo ueniuano conſumandoſi.
Con-
tro a uapori ci è infegnato, che noi mouiamo di continouo l’aria, &
ui mettia-
7735 mo lucerne ardenti, accioche ſe il uapore per auentura è leggieri, ſi conſumi
dalle fiamme, &
ſegli è graue habbino coloro che ui ſtanno a cauare, onde aiu
tati poſsino piu temperatamente ſchifare il nociuo male, percioche contino-
uando il uapore graue, ſi ſpegnerà la ſiamma.
Ma ſe i uapori ingroſſeranno, &
perſeuereranno, caua, dicono di quà, &
di là, da deſtra, & da ſiniſtra sfogatoi,
8840 per iquali il mal uapore, poſla liberamente uſcir fuora.
Contro al pericolo
delrouinare farai l’opera in queſto modo, nel primo ſuolo del terreno, doue
tu ti ſarai riſoluto di fare il pozzo fauui un filare a uſo di un cerchio, o di Mar-
mo, o di materia gagliardiſsima, tanto largo, quanta tu uuoi che ſia la larghez-
za del pozzo.
Queſto ti ſeruirà per baſa dell’opera, che tu harai a fare,

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