Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

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1110[Figure 110]
doſi la regoletta, egli ſi ſegnerà nel piano una linea piegata, come la l m n. la quale Nicome
de
chiama prima Conchoide. & lo ſpatio, che è tra e. & k. egli chiama grandezza della re
gola
.
& il punto d. polo. In queſta linea piegata dimostra Nicomede ritrouarſi tre proprietà
principali
.
L'una è che quanto piu la linea piegata l m n. ſi tira a lungo, tanto meno è diſtan
te
dalla dritta a b. come ſi uede, che il punto c. è piu lontano dalla linea a b. che il pun­
to
n. & il punto n. piu lontano, che il punto m. & finalmente il punto m. piu lontano,
che
il punto l. il che ſi uede chiar amente facendoſi cadere da i detti punti c n m l. le per­
pendicolari
ſopra la linea a b.
La ſeconda proprietà è queſta. che ſe tra la regola a b. &
la
linea piegata ſi tirerà una linea, quella finalmente taglierà la piegata.
Sia adunque la regola
a
b. il polo c. & nello interuallo d e. deſcritta la piegata detta conchoide, & tra quella,
& la regola a b. ſia tirata una linea dritta, che ſia f g h. dico, che la linea f g h. tira­
tataglierà
la piegata gia deſcritta.
Sia la detta linea f g h. parallela alla a b. o non ſia.
poſto
adunque prima, che ella ſia parallela, & facciaſi, che ſi come ſi ha la d g. alla g c.
coſi
ſi habbia la d e. ad un'altra come K. & poſto il centro c. & lo ſpatio K. tagli la cir­
conferenza
deſcritta nel punto f. la linea f g. & ſia congiunto c f. che tagli la a b. in
l
. egli è adunque ſi come la d g. ſi ha alla g c. coſi la l f. alla f c. ma ſi come è la d g.
alla
g c. coſi ſi haueua la d e. alla K. cioè alla c f. adunque d e. ſi trouerà eguale
alla
l f. il che non puo ſtare, perche a queſto modo la parte ſarebbe eguale al ſuo tutto.
Il che
ſi
fa manifeſto tirandoſi la c f. fin che la tagli la piegata deſcritta per e. nel punto o. per­
che
la l f o. dritta è eguale alla d e. per la diffinitione della conchoide.
adunque reſta, che
la
dritta f g h. tagli la piegata, ſe ella ſi tirerà uerſo le iſteſſe parti.
Ma non ſia parallela
quella
linea, che ſi tirerà tra laregola a b. & la piegata, & ſia quella m g n. & ſia tira­
taper
g. la parallela f g. alla regola a b. adunque la f g. concorrerà con la linea piega
ta
, & però molto piu ui concorrerà la m n.
Raccogliendo ſi adunque con lo inſtrumento, que­
ſte
proprietati, egli ſi ha da dimoſtrare l'utilità ſua al propoſito noſtro: ſe prima ſi addurra la ter­
zaproprietà
, che è queſta.
La dritta linea a b. & la prima piegata, o conchoide a quella de
ſcritta
non concorreranno mai, ſe bene fuſſero tirate in infinito.
Queſto facilmente ſi fa manife­
ſto
, ſe egli ſi auuertirà diligentemente alla forma dello inſtrumento col quale ſi fa la linea piegata.

Percioche
nella iſteſſa forma la linea di mezo della regola e f. nel deſcriuere la piegata ſem­
pre
taglia la dritta a b. nel punto e. per la qual coſa il punto k. non peruenirà mai alla li-

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