Bianconi, Giovanni Lodovico, Due lettere di fisica al signor marchese Scipione Maffei, 1746

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100 XCII
101 XCIII
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103 XCV
104 XCVI
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107 XCIX
108 C
109 CI
110 CII
111 CIII
112 CIV
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38XXX lito corpicciuolo, o ſieno queſte vuote
d’ acqua o ſieno piene, e ſi romperanno
o ſiano in eſſa immerſe o non lo ſiano.
La ſol differenza che vi paſſa è, che quan-
do ſon piene, biſogna che il corpo ſia
aſſai più poſſente di quello che abbiſo-
gnarebbe ſe foſſer vuote, e tanto più lo
ſia, che ſuperate colla propria gravità
tutte le nuove reſiſtenze aggiunteſi, ri-
manga tanto di momento che baſti per
arrivare a sfregiarne il fondo.
Dico tut-
te le reſiſtenze, perchè ella ſa quanto pre-
ſentemente divida l’animo dei fiſici la de-
terminazione della legge con cui mo-
vonſi i corpi nei fluidi, a ſegno che pa-
re che fino i climi e la natura dei dif-
ferenti paeſi influiſca a mantenere ſem-
pre più viva che mai queſta gran lite,
volendo i Tedeſchi una coſa, i Franceſi
un’ altra, gl’ Italiani un’ altra, e un’ altra
gl’ Ingleſi.
Quello che dico dell’acqua

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