Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

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Cominciauano gli antichi l'anno dal ſoleſtitio del uerno, che uiene di Decembre; queſto chia­
mauano bruma.
auuertirono a quel tempo che ſul mezo dì l'ombra del Gnomone era piu lunga,
che ne gli altri tempi nel mezo dì; però concludeuano, che a quel tempo il Sole fuſſe piu baſſo.

Deſcriuendo adunque nel piano de i circoli & drizzando i Gnomoni, cioè ſtili da ombre ſopra il
piano tirauano linee da i deſcritti circoli alla punta dello ſtile, & continuando quelle linee rap­
preſentauano l'ombre fin ſul piano proportionando l'ombre con lo ſtile, il quale perche ſtaua ad an
goli dritti ſopra il piano.
però ſi chiama Gnomone, & coſi di giorno in giorno ſul mezo dì pren­
deuano la altezza del Sole, che dal tempo della bruma al tempo della ſtate ogni giorno piu s'in­
nalzaua, & coſi concludendo l'altezza del Sole meridiana, ne faceuano nel piano la deſcrittio­
ne, & il diſegno moſtrando in terra gli effetti del Cielo; queſta deſcrittione era detta Analem­
ma, che è come uno ripigliamento del corſo del Sole, per formarne gli horologi, ſecondo la diuer
ſità de i paeſi.
Prendeuano le altezze del Sole, & le ombre meridiane, perche il circolo meri­
diano è piu certo, & piu oſſeruabile, che gli altri.
Ma perche nella diffinitione dello Analem­
ma Vitr. ha detto, {è ſtato ritrouato lo effetto nel mondo.} però per queſta occaſione egli di­
chiara, che coſa è Mondo.
Mondo è un grandiſsimo concetto della natura di tutte le coſe, & il Cielo figura­
to di ſtelle.
Due coſe abbraccia il mondo, la prima è il Cielo, la ſeconda è tutto quello, che dal Cielo è
compreſo, la doue i moderni nella diuiſione della sfera hanno detto la regione elementare, & la
celeſte.
Era neceſſario porui il cielo, perche nel cielo ſono posti i corpi luminoſi, i raggi de i qua
li fanno gli effetti nel Mondo: il Mondo adunque è un grandiſſimo, & ſommo concetto di tutte le
coſe, perche è perfetto, & quella coſa è perfetta a cui niente manca, & niente ſe le puo aggiu­
gnere.
Al Mondo adunque perche è fatto di tulta la materia, perche abbraccia ogni coſa, per­
che ha principio, mezo, & fine, perche contiene, & non è contenuto, ſi conuiene il nome di per­
fetto: il che Vitr. gli attribuiſce, dicendo, conceptio ſumma, perche ſe è ſomma oltra di quello
non ſi troua coſa, & in quello il tutto è compreſo.
Il Mondo adunque è ungrandiſſimo abbrac­
ciamento di tutte le nature, sì di quelle, che ſono atte a patire, & ariceuere qualche impreſſione
come ſono gli elementi, & i miſti perfetti, & imperfetti, sì di quelle, che hanno uirtù di fare, &
d'influire, come ſono i corpi celeſti.
Et queſte nature ſono una dentro l'altra, accioche queſta ce
ra mondana poſſa eſſer formata dalle forme celeſti, che Vitr. dice.
Cielo di ſtelle figurato, del
quale egli ragionando dice.
Queſto cielo continuamente ſi uolge d'intorno la terra, & il
mare, per gli ultimi cardini del ſuo perno, che aſſe è nominato.
Laſcia Vitr. la prima parte della diffinitione del mondo, perche non fa per hora al propoſito:
Et tratta della ſeconda, che è il Cielo.
Et in poche parole dice molte coſe, che ſi dichiareranno
diſtintamente.
Che il cielo ſi muoua egli è manifeſto al ſenſo, per la mutatione del luogo, che fan­
no i corpi celeſti, che mai non ſi fermano.
E anche notiſſimo, che il mouimento ſia circolare d'in
torno il mare, & la terra, & che ſi uolga ſopra un perno imaginato ne i cardini ſuoi.
Perche
ſe il cielo abbraccia ogni coſa, ogni luogo, ogni ſpatio, ſe altrimenti ſi moueſſe, che in giro, o
non fuſſe di forma circolare, certamente laſciarebbe fuori di ſe o ſpatio, o uoto; il che non è ra­
gioneuole.
Oltra di queſto molti altri accidenti ſono, per li quali noi uenimo in cognitione, che
il cielo ſi giri a tondo, & che ſia di figura ſimile al ſuo mouimento, de i quali ne ſono pieni uolu­
mi, & ſe ne ſanno eſperienze con gli inſtrumenti.
Et perche noi uedemo un continuo mouimento
per un uerſo, però c'imaginamo due ſtabiliſſimi punti oppoſti per diametro, da i quali imaginamo,
che paſſi per lo centro una linea, & quelli punti ſono detti cardini, perche quaſi come ſopra i
ſuoi cardini il cielo ſopra quelli ſi uolge.
Queſti cardini ſi chiamano poli da'Greci. ma la linea
imaginata, che dall'uno all'altro cardine paſſa per lo centro del Mondo, è detta aſſe o perno.
I
cui eſtremi ſono i cardini, o poli del Mondo.
Ma cio che di punti, di linee, & di circoli nel cielo ſi
dice, tutto è detto per maggior dichiaratione, & non perche ueramente ſi trouino nel cielo come

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