Ci è senza dubbio in queste parole molto di presunzione, ma pure è
un fatto che il Porta aveva penetrato più addentro al mistero diottrico di
tutti gli altri, che vi si stillarono il cervello dopo di lui; ond'è che dietro
que'teorici insegnamenti potè in Roma il principe Cesi aver canocchiali
avanti che là capitasse nessun esempio de'galileiani. In ogni modo però
prima di riuscire alla difficile soluzion del problema bisognava fare alla Diot
trica altri e più segnalati progressi de'quali dobbiamo ora passare a fare
brevemente la storia.
un fatto che il Porta aveva penetrato più addentro al mistero diottrico di
tutti gli altri, che vi si stillarono il cervello dopo di lui; ond'è che dietro
que'teorici insegnamenti potè in Roma il principe Cesi aver canocchiali
avanti che là capitasse nessun esempio de'galileiani. In ogni modo però
prima di riuscire alla difficile soluzion del problema bisognava fare alla Diot
trica altri e più segnalati progressi de'quali dobbiamo ora passare a fare
brevemente la storia.
V.
Disperando oramai, per gli esempi de'predecessori, di aver a ritrovar
nella nuova scienza Diottrica una guida sicura da non andare smarriti per
quegli intricati laberinti, dentro a cui si aggirano i raggi luminosi tra'due
vetri de'Canocchiali; Cristoforo Scheiner pensò meglio di ridursi ne'termini
più positivi dell'esperienza. Egli dunque così andò investigando le proprietà
diottriche delle lenti e giunse per questa via a conclusioni non nuove, ma
in vario modo dimostrate e, per quel ehe riguarda le immagini rappresen
tate nelle lenti concave, dall'osservazione de'fatti rese più chiare: “ Deinde
omnibus (concavis) hoc est commune ut baseos communis stationem et pictu
ram in charta amplificent, et porro a vitro convexo protrudant, ita ut di
stantia eiusdem ab eodem maior evadat, quam si ipsum concavum ad con
vexum non esset adhibitum ” (Oculus, Oeniponti, 1619, pag. 160).
nella nuova scienza Diottrica una guida sicura da non andare smarriti per
quegli intricati laberinti, dentro a cui si aggirano i raggi luminosi tra'due
vetri de'Canocchiali; Cristoforo Scheiner pensò meglio di ridursi ne'termini
più positivi dell'esperienza. Egli dunque così andò investigando le proprietà
diottriche delle lenti e giunse per questa via a conclusioni non nuove, ma
in vario modo dimostrate e, per quel ehe riguarda le immagini rappresen
tate nelle lenti concave, dall'osservazione de'fatti rese più chiare: “ Deinde
omnibus (concavis) hoc est commune ut baseos communis stationem et pictu
ram in charta amplificent, et porro a vitro convexo protrudant, ita ut di
stantia eiusdem ab eodem maior evadat, quam si ipsum concavum ad con
vexum non esset adhibitum ” (Oculus, Oeniponti, 1619, pag. 160).
L'esperienza confermatrice di questa proposizione vien così dall'Autore
stesso descritta: “ Statue convexum sphaerae parvae segmentum ad fora
men obscurae camerae, obtende chartam ut excipias certam aliquam rei
extra positae imaginem, picturam praecisam et accuratam. Intersere omni
bus immotis vitrum concavum ea vitrorum intercapedine, quam ipsa in tu
bum compacta requirunt: videbis obiectum multo maius esse, quam fuerat
ante per solum convexum, et si speciem illam distinctam exoptas, oportet
ut chartam aliquanto amplius a priore statione elonges ” (ibi, pag. 161).
stesso descritta: “ Statue convexum sphaerae parvae segmentum ad fora
men obscurae camerae, obtende chartam ut excipias certam aliquam rei
extra positae imaginem, picturam praecisam et accuratam. Intersere omni
bus immotis vitrum concavum ea vitrorum intercapedine, quam ipsa in tu
bum compacta requirunt: videbis obiectum multo maius esse, quam fuerat
ante per solum convexum, et si speciem illam distinctam exoptas, oportet
ut chartam aliquanto amplius a priore statione elonges ” (ibi, pag. 161).
Questa esperienza però è viziata da un'ipotesi falsa, la quale consiste
nell'ammetter che la lente concava, la quale protrude e ingrandisce l'im
magine, sia collocata, rispetto alla convessa, in quella positura conveniente
a dover produrre gli effetti del Canocchiale, imperocchè allora l'immagine
stessa, ricevuta per proiezione, è protrusa e ingrandita si, ma pure anco è
rovesciata. Notabile è che ciò non fosse avvertito dallo Scheiner, il quale
altrove si propone a risolvere il problema Cur vitrum interius, ante con
cursum anterioris collocatum, species non erigit? (ibi, pag. 180) e lo ri
solve assai bene, e in modo che applicata quella soluzione al Canocchiale,
gli avrebbe fatto forse, meglio che a tutti gli altri, intender l'ufficio proprto
dell'oculare, che è quello d'ingrandire et post binam decussationem d'ad
nell'ammetter che la lente concava, la quale protrude e ingrandisce l'im
magine, sia collocata, rispetto alla convessa, in quella positura conveniente
a dover produrre gli effetti del Canocchiale, imperocchè allora l'immagine
stessa, ricevuta per proiezione, è protrusa e ingrandita si, ma pure anco è
rovesciata. Notabile è che ciò non fosse avvertito dallo Scheiner, il quale
altrove si propone a risolvere il problema Cur vitrum interius, ante con
cursum anterioris collocatum, species non erigit? (ibi, pag. 180) e lo ri
solve assai bene, e in modo che applicata quella soluzione al Canocchiale,
gli avrebbe fatto forse, meglio che a tutti gli altri, intender l'ufficio proprto
dell'oculare, che è quello d'ingrandire et post binam decussationem d'ad