1his modus mensuraque amplificandae rei visivac definiretur, id hactenus
praestitum non est. Nam neque Keplerus hoc docuit, etsi multa laude di
gnus ob ea quae in Dioptricis primus explicuit. Neque illo felicior fuit Car
tesius, imo ut vere dicam a via potius aberravit in his quae de ratione
et effectu Telescopii demonstranda susceperat ” (Dioptr. Lugd. Bat. 1703,
pag. 166).
praestitum non est. Nam neque Keplerus hoc docuit, etsi multa laude di
gnus ob ea quae in Dioptricis primus explicuit. Neque illo felicior fuit Car
tesius, imo ut vere dicam a via potius aberravit in his quae de ratione
et effectu Telescopii demonstranda susceperat ” (Dioptr. Lugd. Bat. 1703,
pag. 166).
Rispetto a Galileo però è certissimo ch'ei non seppe dimostrare il teo
rema diottrico ugeniano, e infatti nel Nunzio Sidereo (Alb. III, 61, 62) in
segna il modo di trovar la potenza amplificativa del Canocchiale, non desu
mendola dall'intrinseca costituzione diottrica di lui, ma dalla comparazione
degli effetti estrinsecamente osservati. Sembra però che avesse ritrovato di
quello stesso diottrico teorema la conclusione pratica, e ciò s'argomenta da
quel che ne riferisce il Tarde del citato colloquio avuto con Galileo, dal qual
colloquio il Francese trovò da raccoglier e far capitale di due notizie im
portanti, le premier delle quali è que tant plus le cristal convexe prend
une portion d'un plus grand cercle et le concave d'un plus petit, tant
plus on voit loin.
rema diottrico ugeniano, e infatti nel Nunzio Sidereo (Alb. III, 61, 62) in
segna il modo di trovar la potenza amplificativa del Canocchiale, non desu
mendola dall'intrinseca costituzione diottrica di lui, ma dalla comparazione
degli effetti estrinsecamente osservati. Sembra però che avesse ritrovato di
quello stesso diottrico teorema la conclusione pratica, e ciò s'argomenta da
quel che ne riferisce il Tarde del citato colloquio avuto con Galileo, dal qual
colloquio il Francese trovò da raccoglier e far capitale di due notizie im
portanti, le premier delle quali è que tant plus le cristal convexe prend
une portion d'un plus grand cercle et le concave d'un plus petit, tant
plus on voit loin.
Ma l'Huyghens è veramente il primo che dimostri, nella proposi
zione XLVIII, con tutto il rigor matematico, e sui fondamenti della scienza
diottrica il teorema che il Telescopio amplifica secundum rationem foci
distantiae lentis convexae ad distantiam puncti dispersus lentis cavae (ibi,
pag. 167). Come pure è il primo che, in quella stessa proposizione, intorno
alla teoria del Canocchiale, conduce a felice porto i Diottrici, dop'esservisi
tante volte imbarcati, e aver fatti altrettanti naufragi. Nelle altre proposi
zioni poi seguita a dimostrare il modo e la ragion dell'ingrandimento degli
astri nel canocchial Kepleriano con due lenti convesse, e ne'canocchiali a tre
e a quattro lenti, procedendo in tutto con quell'ordine e con quell'acume
e profondità d'investigazioni, che è proprio dell'Autore.
zione XLVIII, con tutto il rigor matematico, e sui fondamenti della scienza
diottrica il teorema che il Telescopio amplifica secundum rationem foci
distantiae lentis convexae ad distantiam puncti dispersus lentis cavae (ibi,
pag. 167). Come pure è il primo che, in quella stessa proposizione, intorno
alla teoria del Canocchiale, conduce a felice porto i Diottrici, dop'esservisi
tante volte imbarcati, e aver fatti altrettanti naufragi. Nelle altre proposi
zioni poi seguita a dimostrare il modo e la ragion dell'ingrandimento degli
astri nel canocchial Kepleriano con due lenti convesse, e ne'canocchiali a tre
e a quattro lenti, procedendo in tutto con quell'ordine e con quell'acume
e profondità d'investigazioni, che è proprio dell'Autore.
Dovrebbesi a questo punto terminare il presente capitolo della nostra
Storia, ma per tante vie tortuose ci siam dovuti aggirare, e tante volte ab
biamo dovuto interrompere e riappiccar poi il filo al nostro discorso, che
per maggior chiarezza sentiamo il bisogno e il dovere di ristringerlo in una
breve conclusione.
Storia, ma per tante vie tortuose ci siam dovuti aggirare, e tante volte ab
biamo dovuto interrompere e riappiccar poi il filo al nostro discorso, che
per maggior chiarezza sentiamo il bisogno e il dovere di ristringerlo in una
breve conclusione.
A chi ebbe il primo concetto e ne fece intraveder la possibilità, si deb
bono i primi meriti di un'invenzione, e se così l'avesse intesa il Grisellini
non irragionevolmente avrebbe chiamato, a pigliar una delle prime parti
nell'invenzione del Canocchiale, il suo Paolo Sarpi. Che poi il giovane Ser
vita con proporre quella sua lente parabolica avesse ingerito nelle menti il
fermento delle speculazioni, oltre agli esempi sopra citati, giova addur quello
di un uomo, che ebbe amichevoli consuetudini e ricevè ammaestramenti da
fra Paolo, Daniele Antonini, il quale scriveva così in una sua lettera a Ga
lileo: “ Pensavo questi giorni circa l'effetto di questi occhiali e dietro alle
mie speculazioni parevami che il solo vetro convesso dovesse fare questi ef
fetti e in maggior perfezione di quello che dal convesso e concavo insieme
bono i primi meriti di un'invenzione, e se così l'avesse intesa il Grisellini
non irragionevolmente avrebbe chiamato, a pigliar una delle prime parti
nell'invenzione del Canocchiale, il suo Paolo Sarpi. Che poi il giovane Ser
vita con proporre quella sua lente parabolica avesse ingerito nelle menti il
fermento delle speculazioni, oltre agli esempi sopra citati, giova addur quello
di un uomo, che ebbe amichevoli consuetudini e ricevè ammaestramenti da
fra Paolo, Daniele Antonini, il quale scriveva così in una sua lettera a Ga
lileo: “ Pensavo questi giorni circa l'effetto di questi occhiali e dietro alle
mie speculazioni parevami che il solo vetro convesso dovesse fare questi ef
fetti e in maggior perfezione di quello che dal convesso e concavo insieme