Caverni, Raffaello, Storia del metodo sperimentale in Italia, 1891-1900

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1his modus mensuraque amplificandae rei visivac definiretur, id hactenus
praestitum
non est.
Nam neque Keplerus hoc docuit, etsi multa laude di­
gnus
ob ea quae in Dioptricis primus explicuit.
Neque illo felicior fuit Car­
tesius
, imo ut vere dicam a via potius aberravit in his quae de ratione
et
effectu Telescopii demonstranda susceperat (Dioptr.
Lugd. Bat. 1703,
pag
.
166).
Ma l'Huyghens è veramente il primo che dimostri, nella proposi­
zione
XLVIII, con tutto il rigor matematico, e sui fondamenti della scienza
diottrica
il teorema che il Telescopio amplifica secundum rationem foci
distantiae
lentis convexae ad distantiam puncti dispersus lentis cavae (ibi,
pag
.
167). Come pure è il primo che, in quella stessa proposizione, intorno
alla
teoria del Canocchiale, conduce a felice porto i Diottrici, dop'esservisi
tante
volte imbarcati, e aver fatti altrettanti naufragi.
Nelle altre proposi­
zioni
poi seguita a dimostrare il modo e la ragion dell'ingrandimento degli
astri
nel canocchial Kepleriano con due lenti convesse, e ne'canocchiali a tre
e
a quattro lenti, procedendo in tutto con quell'ordine e con quell'acume
e
profondità d'investigazioni, che è proprio dell'Autore.

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