Benedetti, Giovanni Battista, Consideratione d'intorno al discorso della grandezza della terra e dell' acqua di Berga, 1579

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Meglio adunque douea il S. Beiga conſiderar coſi fatto cap.
& non incolpar il Piccolomini da incõſiderato, ſenza ragione.
Cur igitur nubes ſupero in loco non conſiſtant, hanc eſſe cau
ſam
exiſtimãdum eſt, inibi non aerem ſolum ſed potius ignem
eſſe
.
D'onde chiaramente ſi può comprender, che la terza region
dell
'aria, doue le nubi non poſſono aſcender, incominci ſubito
da
eſſe nubi in , &
eſſendo noi certi, ch'eſſe nubi non poſſano
aſcĕder
piu, che ſin à 52.
miglia Ittaliane in circa, per la demõſtra
tion
di Vitellione, la qual è diuina (in barba del Cardano, il qual
pocco
auuedutamĕtela riprende, proponĕdo egli vna ſua falſiſ-
ſima
ſtrada, nel lib.
de ſubtilitate) potiam anco eſſercerti, che
tanto
lontano danoi cominci detta terza regione.
Potiamo an-
co
penſar che detta terza regione, comincia à participare della
natura
del fuoco, come dice Ariſto.
il qual in coſi fatto modo,
poco
di ſopra medeſimamente cila manifeſta, ſcriuendo prima
delle
inferiori.
Verũ aduertere oportet, eius à nobis aĕr dicitur, vocaturque
quod
vaporem referat, terręqueexhalationem habeat, partem
vnam
quæ circa terram eſt ueluti calentem, humidamque eſſe,
alteram
, quæ ſuperior eſt, calidam iam eſſe atque aridam.
In quãto poi alla. 2. ragiõe preſa dalla omogeneità, il Piccolo.
ha ragiõe, & il S. Berga ha il torto, perciò che, quãtũq; una quã-
tità
di materia, che ſotto la forma di terra ſi ritroui, occupi mi-
nor
interuallo corporeo, che la medeſma non fa ſotto la

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