Angeli, Stefano degli, Terze considerationi sopra una lettera di Gio. Alfonso Borelli, scritta da questi in replica di alcune dottrine incidentemente tocche
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Cont. Alla facciata 12. gli ſouuiene di ammirare
di nuouo la rigida ſottigliezza del Sign.
Profeſſore,
mentre gli rinfaccia l´ecceſſo della velocità traſuer-
ſale del ſaſſo ſopra la velocità del pauimento.
Et eſ-
clama, _ma Dio buono! quanto ſarà mai queſto ecceſſo, che_
_ei lo ſtima atto à poter fare qualche ſenſibile percoſſa?_
E
perche queſto ecceſſo lo troua vn dito, ricerca vno
in tutto il genere humano, che poſſa diſcerner que-
ſta differenza.
Matt. Anche à me ſouuiene di nuouo di ammirare
la rigida ſottigliezza del Sig.
Borelli, mentre ſgrida
il Sig.
di Fermat, & altri, _ſed prædicti auctores non ani-_
_maduertunt, ſe in hypotheſi aßumpta non perſiſtere_.

Dio buono Sig.
Borelli! quando anco foſſe vera la
voſtra falſa dottrina, cioè che il graue tratteneſſe
ſempre la medeſima velocità circolare, quanto de-
uiarebbe la noſtra Spirale geometrica da queſta li-
nea ſiſica?
Quanto ſarebbe il predetto ecceſſo? Vn
dito.
Si troui vno nel genere humano, che poſſa
diſtinguer queſta differenza.
Ofred. Parmi che V. S. giochi molto bene di ri-
mando, e tanto più quanto che non mi pare che il
Sig.
Borelli habbia conuinto V. S. cioè che la Spira-
le ſiſica deuij dalla loro geometrica, mentre la con-
ſeruatione della velocità medeſima non viene pro-
uata à ſufficienza.
Bene lei proua à fufficienza, che
data queſta identità di acceleratione vi ſia quell´ec-
ceſſo benche picciolo.

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