Vitruvius Pollio
,
I dieci libri dell?architettura
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1567
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archimedes
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subchap1
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subchap2
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s.007165
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387
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il qual punto è detto Zenith. </
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s
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="
s.007166
">& il circolo è chiamato Meridiano. </
s
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s
id
="
s.007167
">Imperoche quando il Sole ſi
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lb
/>
troua in alcun punto di quello, quando è ſopra terra, ſempre è mezo dì: & benche diuerſi habbia
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lb
/>
no diuerſi Meridiani, a ciaſcuno però il ſuo è uniforme. </
s
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s
id
="
s.007168
">Ma i punti del leuare, & del trammon
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/>
tar del Sole, ſi uanno ſempre uariando. </
s
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s
id
="
s.007169
">Perche ſi uede, che il Sole hora naſce al uero leuante;
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lb
/>
hora di qua, hora di la. </
s
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s
id
="
s.007170
">Et coſi tramonta in diuerſi punti dell'orizonte. </
s
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s
id
="
s.007171
">Per ſapere adunque
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/>
la diuerſità de i giorni, egli biſogna auuertire, che il Sole non ſale ogni giorno egualmente ſopra
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/>
terra, dal che uiene, che un giorno non è eguale allo altro. </
s
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s
id
="
s.007172
">Ben è uero, che ne gli isteſſi graai di
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/>
appartamento dallo equinottiale, ne i quali il Sole ogni dì aſcende, in quelli ſi pone alla parte op
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lb
/>
posta, & per breue, o lungo, che ſia il giorno ſtando l'huomo in un luogo, il Sole gli uiene ogni
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/>
dì (come ho detto) ad uno isteſſo meridiano, ſenza che egli pieghi mai in parte alcuna. </
s
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s
id
="
s.007173
">Nè per
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lb
/>
questo affermo, che ad uno isteſſo tempo ſia il mezo dì a tutti gli habitatori della terra, ma dico
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/>
bene, che quanto uno è piu leuantino, tanto piu presto gli naſce il Sole, & tanto piu presto gli
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/>
uiene al ſuo meridiano. </
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s
id
="
s.007174
">La doue egli ſi puo hauere per queſta ragione, che quando ad al um è
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/>
mezo dì, ad altri è il principio, ad altri il fine del giorno, & ad altri la notte, & eſſendo la terra,
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lb
/>
come alcuni uogliono di leghe ſeimila di circuito, il corpo del Sole per ogni hora del dì naturale
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/>
fa per la ritondezza dell'acqua, & della terra leghe ducento & ſeſſantadue. </
s
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s
id
="
s.007175
">La onde per queſto
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/>
conto guardando noi, che hora è di giorno in un paeſe ſaperemo, che hora ſia in ogni altra parte;
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/>
ſapendo la distanza delle leghe, che è da un luogo all'altro da leuante a ponente. </
s
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s
id
="
s.007176
">Hora ponia
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/>
mo il Sole nel principio del Montone, che è punto equinottiale: benche Vitr. lo mette nella otta
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/>
ua parte, (il che come s'intenda dirò poi) & che cominci a montare: & imaginiamo, che il
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/>
principio, & il fine del giorno ſia, quando ſu'l Labro, o ſu l'orlo dell'orizonte da leuante, & da
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/>
Ponente ſi troui il centro del corpo ſolare: Io dico il giorno eſſer pari alla notte: perche il Sole
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/>
diſegna una metà del ſuo giro ſopra l'orizonte, & l'altra metà di ſotto, & dimora tanto di ſopra
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lb
/>
quanto di ſotto. </
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s
id
="
s.007177
">Facciamo poi, che il Sole ſi muoua di ſuo mouimento uerſo i ſegni, che ſono di
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lb
/>
qua dalla linea equinottiale riſpetto a noi, che ſono il Montone, il Toro, i Gemelli, il Cancro, il
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/>
Leone, & la Vergine, detti da Vitr. </
s
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s
id
="
s.007178
">Settentrionali; Io dico che i giorni ſi faranno a poco a poco
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/>
maggiori, fin che il Sole peruenga al ſegno del Cancro, di doue egli comincia ad abbaſſarſi, &
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/>
ritorna in dietro: però è detto Tropico: cioè circolo di ritorno: che è quello, che noi imaginiamo,
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/>
che farebbe il Sole, ſe egli quando entra nel Cancro girando per un giorno intiero, laſciaſſe un ſe
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lb
/>
gno manifeſto nel Cielo: ſi come chiamano equinottiale, quel circolo, che ſegnandolo il Sole in
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/>
un dì entrando nel Montone, o nella Bilancia, egli moſtraſſe i ſuoi ueſtigi. </
s
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s
id
="
s.007179
">il Sole adunque comin
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lb
/>
cia a diſcendere dal Tropico, & non fa l'arco diurno coſi grande. </
s
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s
id
="
s.007180
">Et perche pare, che a quel
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lb
/>
tempo il Sole faccia poco mouimento, il che ci appare, per la poca mutatione delle ombre, però
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lb
/>
quel tempo è delto Solſtitio. </
s
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s
id
="
s.007181
">Quiui adunque il giorno è lunghiſſimo a quelli, che ſtanno di qua
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lb
/>
dallo equinottiale, & la notte è breuiſſima; & tanto è piu lungo il dì & piu breue la notte,
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lb
/>
quanto è piu torto, & obliquo l'orizonte, perche il Sole fa maggior ſalita a quelli, che hanno
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lb
/>
l'orizonte piu obliquo, & dimora piu ſopra la terra, & però lo ſpatio della luce è maggiore. </
s
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s
id
="
s.007182
">
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/>
La onde facilmente ſi corregge il teſto di Vitr. la doue egli dice. {Ad Cancrum, qui breuiſſi
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lb
/>
mum tenet cœli ſpatium.} percioche uuol dire, longiſſimum, riſpetto al Sole, che nel principio
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lb
/>
del Cancro fa maggior uiaggio ſopra l'Orizonte riſpetto a noi, & l'arco diurno è piu grande,
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lb
/>
che ſia in tutto l'anno. </
s
>
<
s
id
="
s.007183
">Diſcendendo poi dal Solſtitio ne i ſeguenti ſegni, i giorni uanno ſceman
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lb
/>
do. </
s
>
<
s
id
="
s.007184
">perche gli archi diurni ſono piu baßi, & minori, fin che egli peruiene alla Bilancia, nel cui
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lb
/>
principio di nuouo il giorno ſi fa eguale alla notte: Et ſi fa il ſecondo equinottio, detto equinottio
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lb
/>
dell'Autunno, ſi come il primo ſi diceua equinottio della prima uera. </
s
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<
s
id
="
s.007185
">Et diſcendendo tutta uia
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lb
/>
ne i ſeguenti ſegni i giorni ſi ſcortano, per le ſopradette cagioni, fin che entri nel Capricorno, do
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lb
/>
ue ſi fa l'altro Solſtitio, che da i buoni antichi è detto Bruma, dalla breuità de i giorni. </
s
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s
id
="
s.007186
">Stando
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lb
/>
adunque il Sole nel ſegno brumale, le notti ſono piu lunghe, che ſiano in tutto l'anno a quelli,
<
lb
/>
che ſtanno di qua dallo equinottiale, & i giorni conſeguentemente ſono piu breui. </
s
>
<
s
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="
s.007187
">Ma a quelli,
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emph.end
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="
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"/>
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p
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subchap2
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subchap1
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</
chap
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>
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archimedes
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