Alberti, Leon Battista, L' architettura

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403397LIBRO DECIMO. indebolirà la uiſta. Aggiugni che la ueduta delle ſiamme & del chiarore del
fuoco viuo èuno allegriſsimo compagno a uecchi che ſi ſtanno al fuoco a ragio
nare;
ma nel mezo della gola del cammino da lato di ſopra biſogna che vi ſia
vna porticciuola attrauerſo di ferro, à la quale poi che ſe ne ſaràito tutto il fu-
mo, &
che la brace bene acceſa harà cominciata a couare ſe ſteſſa, tu dia la vol-
115 ta, &
chiuggali la gola, accioche per quella apertura, o vano non poſſa penetra
re alcun fiato di ſuori;
Il muro diſelice, o di marmo è, & freddo & humido,
concioſia che col ſuo freddo riſtrigne l'aria, &
la conuerte in ſudore, quello che
è di Tufo &
di mattoni è piu commodo, poi che e'ſarà aſciutto del tutto; chi
dormirà dẽtro a muraglia humida &
nuoua & maſsimo ſe ella ſaràin volta, in-
2210 correrà in grauiſsime infermità di doglie, &
di febbre, per la flemma & perica
tarri;
Sonſi trouati alcuni, che hanno per tal conto perſo il vedere, & chi s'è rat
trato di nerui, &
alcuni che hanno perſo l'animo & la mente, & ſon diuentati
pazzi.
Ma perche ſi raſciughino preſto ſi hà à laſciare i vani aperti à venti che
ſcorrino.
Migliore di tutti gli altri quante alla ſanità ſarà quel muro, che ſi fa-
3315 rà di matton crudi raſciutti già di duoi anni;
la corteccia fatta di geſſo per eſſe-
re troppa ſerrata fà l'aria mal ſana, &
è ſpeſſo nociua a polmoni. Maſe tu farai
atorno alle mura un tauolato di Abeto, o di Albero ſaràla ſtanza piu ſana, nel-
l'inuerno aſſai ben tiepida, &
la ſtate non ſarà molto calda, ma ſarà forſe faſtidio
ſa per i topi &
ꝑ le cimici, queſto ſchiferai tu ſe tu riempierai i uani di Calamo,
4420 o vero ſe tu riturerai tutti i bucolini &
tutti i luoghi doue ſimili beſtiuole ſi po
teſsino riſuggire;
riturerannoſi beniſsimo con creta con rapillo peſta & dime-
nata con morchia.
percioche queſta ſorte d'animali eſſendo generati di corrut
tione hanno in odio del tutto l'olio.
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In che modo le Tarantole, le Zanzale, le cimici, le Moſche, i Topi, le Pulci, le Tignuole,
& ſimili ſi ſpengbino, & ſi mandin uia. Cap. XV.
MA dapoi che noiſiamo caduti in queſto diſcorſo e' mi piace di raccon-
tare in queſto luogo alcune coſe, che io hò letto appreſſo di Authori gra
ui.
Egliè da deſiderare che vno edifitio nõ habbia in ſemoleſtia alcuna.
6630 Quelli del Mõte Oeta faceuano ſacrificio ad Ercole, perche egli gli haueua li-
berati dalle zan zare, &
i Meliunti perche egli haueua ſcacciati i bruchi da le vi-
gne;
Gli Eolii ſacrificauano'ad Appolline per la abbondanza de topi. Benefitio
grande certamẽte, ma e' nõ hanno già inſegnato in che modo e'faceſsino que-
ſte coſe.
Ancor che appreſſo di alcuni io truouo queſto. Gli Aſsirii con un'pol-
7735 mone abbronzato, &
con la cipolla ſquilla ancora che pẽda dal cardinale dell'u
ſcio pẽſauano che ſi ſcacciaſsino tutti gli animali velenoſi.
Dice Ariſtotile che tu
caccerai fuor di caſa tutti gli animali, che vãno col corpo ꝑ terra ſerpeggiando,
cõ lo odore de la ruta:
Et rinchiuderai in vna pentola ſe tu vi metterai de la car
ne, la moltitudine delli veſpi;
& cõ zolſo, & cõ rigano ſaluatico, meſſo ne buchi
8840 delle formiche le eſterminerai.
Sabino Tyro ſcriſſe a Mecenate che elle ſileua
uano via ſe cõloto di mare, o cõ cenere ſe li riturauano i buchi.
Plinio dice che
elle ſi mandauano via cõ l'herba giraſole, &
che queſto è rimedio effi

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