Zanotti, Francesco Maria, Della forza de' corpi che chiamano viva libri tre, 1752

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4117LIBRO I. quello che dovea intenderſi, la qual quiſtione è
poi
più facile.
E ſeguendo voi un tal ordine,
troverete
anche alcuni, ſecondo la diffinizion de
quali
tutta la controverſia della forza viva è tan-
to
ſpedita, e breve, che nulla più.
lo vorrei ſen-
tire
, diſſe il Signor Marcheſe, queſta diffinizio-
ne
così comoda.
Eccovi; riſpoſi io allora: ſono
alcuni
, i quali così definiſcono la forza viva,
che
per eſſa non altro vogliono, che debba in-
tenderſi
, ſe non una potenza o forza, o qualità,
o
virtù, comunque chiamar ſi voglia, la qual pro-
duce
ne corpi il movimento;
e queſti levano via
la
quiſtione così preſto, che quaſi non le laſcia-
no
tempo di comparire.
Come? diſſe il Signor
Marcheſe
.
Non è ella, ripigliai io, tutta la qui-
ſtione
intorno alla forza viva poſta in queſto, che
alcuni
per miſurar giuſtamente una tal forza, vo-
gliono
, che ſi moltiplichi la velocità del corpo per
tutte
le parti della materia, che compone eſſo corpo,
cui
chiamano maſſa, e penſano, che il prodotto
di
una tal moltiplicazione ſia la giuſta miſura del-
la
forza viva;
ed altri vogliono, che ad aver tal
mi
ſura non la velocità, ma il quadrato di eſſa, s’
abbia
a moltiplicar per la maſſa?
così che ſe la
maſſa
del corpo, che ſi move, ſarà 2.
la veloci-
3, quelli eſtimeranno la forza viva eſſer 6, per-
ciocchè
moltiplicando 3 per 2 ſi produce 6, e
queſti
altri la ſtimeranno eſſere 18, perciocchè fac-
cendo
il quadrato della velocità 3.
ne vien 9,
e
9 moltiplicato per 2 fa 18.
A queſto

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