Caverni, Raffaello, Storia del metodo sperimentale in Italia, 1891-1900

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Ma la controversia fu poi insomma definita dai fatti, avendo il Campani
apparecchiato al Cassini Canocchiali tanto più eccellenti di quelli stessi del­
l'Huyghens, che potè il nostro celebre Astronomo italiano veder presto Sa­
turno circondato da due altri satelliti, oltre a quello ugeniano, e scoprir le
macchie in Giove e in Marte, da prefinire il periodo della loro rotazione.
Di
ciò, e della eccellenza de'canocchiali del suo rivale romano, fu fatta gene­
rosa testimonianza dallo stesso Huyghens, il quale, dop'essersi compiaciuto
che il Campani avesse ricevuto da'suoi stessi esempi eccitamento a perfe­
zionare i suoi ottici strumenti, soggiunge: “ Quorum opera feliciter, decen­
nio post, duos alios praeter nostrum illum Comites apud Saturnum reperit
Dominus Cassinus.
Idemque in Jovis ac Martis sideribus maculas quosdam
observavit, ex quarum motu etiam globorum, quibus inerant, conversiones,
certis periodis definiret ” (Dioptr.
ibi).
Comunque sia, se può mettersi in dubbio che il Campani avesse vera­
mente ritrovato un artifizio nuovo da formare e da pulire le lenti, è però
cosa certa ch'ei pensò de'primi a dare alle lenti stesse una nuova compo­
sizione nei Telescopi, e tale da diminuirne notabilmente la lunghezza del
tubo, e da ricavarne altri migliori effetti.
Richiesto da un signore, che era
entrato in gran curiosità di sapere il modo di quella nuova composizione,
così il Campani stesso, in una sua lettera del dì 6 di Settembre 1664, gliela
descrive:
“ Il mio Canocchiale, che V. S. Ill.ma mi ha comandato che le descriva,
è fatto nella seguente maniera: ED è il canocchiale (fig.
31). In D sta il
39[Figure 39]
Figura 31.
vetro oggettivo.
In C sta una lente
piana convessa, inclinata, secondo la
linea BC, nel piano verso D.
Nel can­
noncino AB vi è una lente oculare
convessa proporzionata all'oggettivo D,
qual lente è collocata per piano oriz­
zontale in B, in distanza proporzionata alla lente C.
In A si mette l'occhio,
che pure deve star tanto distante dalla lente B, quanto se ne terrebbe lon­
tano, se con essa si guardasse, e per il canocchiale, secondo il modo ordi­
nario.
In E vi è un coperchietto amovibile, e questo serve per poter diriz­
zare comodamente il canocchiale all'oggetto.
“ Questo mio Canocchiale mostra l'oggetto con tutta quella terminazione,
ovvero distinzione e nettezza, che può desiderarsi, ed in qualunque parte
della lente inclinata, dove s'imbattano a cadere le specie dell'oggetto, e con
maggior campo ed ingrandimento di quello, che a mio parere possa aversi
dal Canocchiale, del quale V. S. mi ha parlato questa mattina, quand'io
sono venuto ad invitarla a vedere il mio, e con occasione com'ho raccon­
tato, che iersera il sig.
ab. Falconieri mi accennò un non so che di cosa
simile avvisatagli da Firenze, a cui io subito mi esibii di farnele vedere l'ar­
tificio, da me già molto prima praticato, ma poco stimato, per esserne riu­
scito vano il fine, che io ne pretendeva.
In questo l'oggetto apparisce più

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