Caverni, Raffaello, Storia del metodo sperimentale in Italia, 1891-1900

Table of figures

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1
Da queste considerazioni fu consigliato a lasciare addietro i vetri, per
rivolgersi
tutto agli specchi.
Haec me duxerunt ad reflexiones conside­
randas
, quas cum sibi constare reperissem, ita ut in omnibus radiorum ge­
neribus
esset angulus reflexionis par angulo incidentiae, intellexi, quod ea­
rum
ope instrumenta optica poterant ad quemlibet perfectionem extolli,
dummodo
reperire liceret substantiam reflectentem, quae accuratam pulitu­
ram
, aeque ac vitrum, reciperet, ut tantum lucis reflecteret, quantum trans­
mittit
vitrum (ibi, pag.
6, 7).
In questo, sopraggiunse la peste che lo costrinse a fuggir di Cambridge,
e
a interrompere gli amati studii, non ripresi che solo nel 1668, dopo due
anni
.
Allora riuscì a dar tal pulitura ai metalli, che potè con essi costruire
uno
strumento a riflessione, quo videre poteram, egli dice, quatuor Iovis
Satellites
illosque ostendi pluries duobus amicis (ibi).
Nell'Autunno del 1771 si dette a costruire un altro simile Telescopio,
il
quale, sebben conoscesse e confessasse l'Autore stesso, che non gli era
riuscito
molto più perfetto del primo, nonostante, non dubito, egli soggiunge,
quin instrumentum hoc multo perfectius reddi possit conatibus eorum,
qui
, ut ex re audivi, operam illi Londini navant (ibi).
Figura 34.
francese
faceva del suo nuovo stru­
mento
: “ Est ABCD (fig.
34) fortis
tubus
, in cuius infima parte est spe­
culum
concavum CD, perforatum circa
medeluttium
E.
Sed F est speculum
convexum
, cuius convexitas ita est
disposita
, ut reflectat imagines, quas
recipit
a magno speculo, foramen E
versus
, ubi locata est lens ocularis per quam dispiciuntur obiecta (ibi,
pag
.
18).
Il Newton allora scrisse una lettera di risposta al reclamo, confessando
essergli
venuta l'idea del suo Telescopio da quello, che il Gregory descrisse
e
fece, a pag.
94 della sua Optica promota, rappresentare in disegno, che
secondo
lui è simile al cassegreniano; ma però asseriva che fra que'due
Telescopi
e il suo ci correva quella differenza, che passa fra un concetto e
la
sua pratica esecuzione, o fra una cosa possibile e una reale.
Citava, per
prova
contro il Gregory, il Riveo, il quale, benchè fosse artefice tanto pe­
rito
, messosi nonostante a costruire un Telescopio su quel modello, successu
caruit
. Concludeva poi contro lo stesso Cassegrain, che avrebbe avuto molto
caro
huius constructionis periculum fecisse antequam eam vulgaret: quod
si
facere volet, in posterum sibimet satisfacturus arbitror futurum ut

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