Casati, Paolo, Fabrica, et uso del compasso di proportione, dove insegna à gli artefici il modo di fare in esso le necessarie divisioni, e con varij problemi ...

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[Item 1.]
[2.] FABRICA ET VSO Del Compaſſo di Proportione, Doue inſegna à gli ARTEFICI il modo di fare in eſſo le neceſſarie diuiſioni, E con varij Problemi vſuali moſtra l’vtilità di queſto Stromento, PAOLO CASATI DELLA COMPAGNIA DI GIESV', Dando le ragioni, & apportando le dimoſtrationi di tutte le operationi nella Fabrica, e nell Vſo. OPERA VTILE
[3.] IN BOLOGNA, Per Gioſeffo Longhi 1685. Conlic. de’Superiori.
[4.] Franciſcus Bellhomus Societatis Ieſu in Pro-uincia Veneta Præpoſitus Prouincialis.
[5.] Reimprimatur.
[6.] TAVOLA De’ Capi contenuti in queſto Trattato.
[7.] DELLA FABRICA, ETVSO Del Compaſſo di Proportione.
[8.] CAPO PRIMO. Che coſa ſia il Compaſſo di Proportione, & in che ſia fondato.
[9.] CAPO SECONDO. Come ſi diuida il Compaſſo di Proportione per le ſemplici lunghezze di linee Rette, & vſo di queſta linea Aritmetica.
[10.] QVESTIONE PRIMA. Come ſi troua la parte determinata in numeri d’ vna linea data.
[11.] QVESTIONE SECONDA. Come ad una linea data ſi troua una maggiore nella proportione determinata in numeri.
[12.] QVESTIONE TERZA. Come ſi troui vna Quarta Proportionale, e ſi continui vna Proportione.
[13.] QVESTIONE QVARTA. Come lo Stromento ſerua di Scala vniuerſale per qualſiuoglia diſſegno.
[14.] QVESTIONE QVINTA. Date due linee trouare la loro proportione in numeri.
[15.] QVESTIONE SESTA. Dati gli Aſsi d’ vn’ Ellipſi, deſcriuere la ſua circonferenza.
[16.] QVESTIONE SETTIMA. Come potiamo ſeruirci dello Stromento di Proportione, in vece delle Tauole Trigonometriche, per la ſolutione di molti Triangoli.
[17.] QVESTIONE OTTAVA. Come ſerua per la Proſpettiua lo Stromento.
[18.] Primo, Data la diſtanza dell’ oggetto, trouare in qual parallela all’ Orizon@ale caſchi.
[19.] Secondo, Data la lon@ananza dell’ oggetto dal piano Verticale, in cui è l’Aſſe Viſuale, trouare il ſuo luogo nella data diſtanza.
[20.] Terzo, Dato il luogo nel piano della Perſpettiua, data la diſtanza dell’ occbio dal quadro, e data l’altezza perpendicolare del corpo, trouar il punto doue ſi terminarà.
[21.] QVESTIONE NONA. Come potiamo valerci dello Stromento per pratticar in Numeri la Regola del Trè, ò Aurea, che vogliamo dire.
[22.] QVESTIONE DECIMA. Come d’vna linea data ſi poſſano prendere particelle piccioliſsime quante ſe ne voranno.
[23.] CAPO TERZO. Come s’habbia a diuider il Compaſſo di Proportione per le Superficie Piane, & vſo di queſta linea Geometrica.
[24.] QVESTIONE PRIMA. Data vna figura regolare, come ſi poſſa deſcriuerne vn’ altra della ſteſſa ſpecie nella proportione, che ſi deſidera.
[25.] QVESTIONE SECONDA. Data vna figur a irregolare, come ſi poſſa deſcriuere vna ſimile nella bramata proportione.
[26.] QVESTIONE TERZA. Data vna linea in vn piano, come s’habbia à trouarela grandezza dellalinea, che le corriſponde in un’ altro piano ſimile nella data proportione.
[27.] QVESTIONE QVARTA. Date due figure piane ſimili trouar laloro proportione.
[28.] QVESTIONE QVINTA. Date due, ò piu figure piane ſimili, trouarne vna ſimile vguale à tutte quelle inſieme.
[29.] QVESTIONE SESTA. Date due figure piane ſimili, e diſuguali, trouar’vna figura ſimile vguale alla lor differenza.
[30.] QVESTIONE SETTIMA. Date due linee, come poſſa trouarſi la terza proportionale.
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4330CAPO II. MHC come prima, ſi noti il raggio viſuale MC, il quale ne-
ceſſariamente cade di ſotto di BM, douendo l’iſteſſa Torre in
ſito più lontano apparire ſotto angolo minore;
e così CMH
deue eſſere minore di BMH:
e ſe tutto ciò ſarà fatto accura-
tamente, habbiamo tutto ciò, che ci fà di meſtieri al noſtro
intento.
Tiriſi dunque in vn piano à parte la linea IN indefinita, e
dal puuto I ſi tiri vn’altra linea parimenti indefinita, mà che
faccia in I l’angolo vguale all’angolo CMH, che è il minore
delli due oſſeruati.
Dipoi nella IN pigliſi il punto O arbi-
trariamente, e ſi faccia in O vn’altr’angolo vguale all’ angolo
BMH, che è il maggiore delli due oſſeruati.
Et in tal manie-
ra IO rappreſenta la diſtanza delli due luoghi dell’ oſſerua-
tione;
ele due linee OA, IA, che s’incontrano in A, rappre-
ſentano li due raggiviſuali, che ſi terminano nella cima della
Torre.
E che s’incontrino in A, è manifeſto, perche li due
angoli AOI, AON ſon vguali à due retti (per la 13.
del
lib.
1.) l’angolo AIO è minore dell’angolo AON, per la con.
ſtruttione, dunque li due AIO, AOI ſon minori di due retti;
dunque quelle due linee ſon conuergenti, e da quella parte
s’incontrano;
e ciò ſi fà in A. Se dunque dal punto A, ſopra
la linea IN parallela all’Orizonte, ſi tirarà la perpendicola-
re AN, queſta ſarà l’altezza della Torre ſopra l’altezza dell’
occhio dell’oſſeruatore, la quale ponendoſi IS, ò la ſua vgua-
le OR, ſarà tutta l’altezza della Tore AL, e la ſua diſtanza
ſarà ON, cioè RL.
Ora portando ſopra dello Stromento la linea IO come
100, trouo per la queſtione precedente, che AN è 374, &

ON 328.
Sì che eſſendo nota la diſtanza de’ due luoghi dell’
oſſeruationi per cagion d’eſſempio di paſſi 18, trouo, che

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