1potuerint certam significationem facere, tunc habeat in superiore parte ca
nalem longum pedes quinque, latum digitum, altum sesquidigitum, eoque
aqua infundatur, et si aequaliter aqua canalis summa labra tanget, scietur
esse libratum ” (ibi, pag. 81, v.)
nalem longum pedes quinque, latum digitum, altum sesquidigitum, eoque
aqua infundatur, et si aequaliter aqua canalis summa labra tanget, scietur
esse libratum ” (ibi, pag. 81, v.)
Ma pur volle Giovan Battista Porta che la difficoltà, nemmeno intro
ducendo l'uso dell'acqua, al modo che prescrive Vitruvio, fosse tolta di
mezzo: soggiunse anzi di più esser quella stessa difficoltà, che rende inu
tile lo strumento vitruviano: “ Questa difficoltà l'ha resa disutile, perchè,
avendosi sempre a por acqua in quella cava, bisognava che portassimo sem
pre l'acqua con noi ” (Spiritali, Napoli 1606, pag. 97).
ducendo l'uso dell'acqua, al modo che prescrive Vitruvio, fosse tolta di
mezzo: soggiunse anzi di più esser quella stessa difficoltà, che rende inu
tile lo strumento vitruviano: “ Questa difficoltà l'ha resa disutile, perchè,
avendosi sempre a por acqua in quella cava, bisognava che portassimo sem
pre l'acqua con noi ” (Spiritali, Napoli 1606, pag. 97).
Fu perciò che il nostro Fisico napoletano si dette a speculare il modo
di toglier via le notate difficoltà, e di ridurre a più comodo uso e più per
fetto la livella ad acqua, a che poi felicemente riuscì, sostituendo al canale
aperto un tubo chiuso, che sorgesse alle sue due estremità in due tubi di
vetro, attraverso ai quali traguardando, si veniva così la mira a disporre na
turalmente nella linea del perfetto livello. “ Stimo, egli scrive, aver ritro
vato il vero modo che l'acqua non si gonfi sopra il canale, nè i piombi che
pendono saranno turbati dal vento, nè bisogna che poniamo appresso noi
le botti con i carri con l'acqua, quando avemo da livellar lunga distanza.
Sia la regola che abbiamo descritta di sopra AB (fig. 38) nel cui mezzo si
46[Figure 46]
di toglier via le notate difficoltà, e di ridurre a più comodo uso e più per
fetto la livella ad acqua, a che poi felicemente riuscì, sostituendo al canale
aperto un tubo chiuso, che sorgesse alle sue due estremità in due tubi di
vetro, attraverso ai quali traguardando, si veniva così la mira a disporre na
turalmente nella linea del perfetto livello. “ Stimo, egli scrive, aver ritro
vato il vero modo che l'acqua non si gonfi sopra il canale, nè i piombi che
pendono saranno turbati dal vento, nè bisogna che poniamo appresso noi
le botti con i carri con l'acqua, quando avemo da livellar lunga distanza.
Sia la regola che abbiamo descritta di sopra AB (fig. 38) nel cui mezzo si
46[Figure 46]
Figura 38.
cavi un canale di due diti di altezza e
di qua e di là s'alzino duo cilindri di
vetro C, D di un piede di lunghezza
ben saldati nel basso del canale, e sia
il canal coverto di legno molto bene
impeciato intorno, che postovi l'acqua
una volta non se ne scorra da qualche parte. Ovvero, nella regola, se così
piace, sia un canale di piombo che non si assorba l'acqua, che empiendosi
d'acqua si riempiano i canaletti. Dopo bisogna aggiustar molto bene la re
gola che sia pianissima e che abbia i canaletti segnati nella superficie
egualmente intorno intorno o col smeriglio ovvero con alcun color fisso. E
ripieno il canale d'acqua infino al detto segno, si coprano all'ultimo le boc
che con cera. Quando poi ci vogliamo servir dell'istrumento, la regola si
deve drizzare fra duo scannetti, tanto alzando e calando i suoi estremi, fin
chè l'acqua tocchi egualmente la linea descritta ne'canali, e allora lo stru
mento sarà aggiustato ” (ivi, pag. 98).
cavi un canale di due diti di altezza e
di qua e di là s'alzino duo cilindri di
vetro C, D di un piede di lunghezza
ben saldati nel basso del canale, e sia
il canal coverto di legno molto bene
impeciato intorno, che postovi l'acqua
una volta non se ne scorra da qualche parte. Ovvero, nella regola, se così
piace, sia un canale di piombo che non si assorba l'acqua, che empiendosi
d'acqua si riempiano i canaletti. Dopo bisogna aggiustar molto bene la re
gola che sia pianissima e che abbia i canaletti segnati nella superficie
egualmente intorno intorno o col smeriglio ovvero con alcun color fisso. E
ripieno il canale d'acqua infino al detto segno, si coprano all'ultimo le boc
che con cera. Quando poi ci vogliamo servir dell'istrumento, la regola si
deve drizzare fra duo scannetti, tanto alzando e calando i suoi estremi, fin
chè l'acqua tocchi egualmente la linea descritta ne'canali, e allora lo stru
mento sarà aggiustato ” (ivi, pag. 98).
La Livella ad acqua così, infin dal 1601, inventata dal Porta, e ne'suoi
Libri tres Pneumaticorum resa pubblicamente nota, è quella stessa che,
per la sua semplicità e facilità di costruzione, non è, nemmeno oggidì, uscita
affatto fuor d'uso, ed è quella altresì che il Montanari, come s'accennava
di sopra, ebbe il felice pensiero di accoppiare allo strumento diottrico. Gli
balenò quel pensiero un giorno che essendo a livellare in campagna, piut
tosto che traguardar la mira, segnata con due fili tesi e una pallina, ad oc
chio nudo, si mise a traguardarla con un canocchialetto Biconoscinti allora
Libri tres Pneumaticorum resa pubblicamente nota, è quella stessa che,
per la sua semplicità e facilità di costruzione, non è, nemmeno oggidì, uscita
affatto fuor d'uso, ed è quella altresì che il Montanari, come s'accennava
di sopra, ebbe il felice pensiero di accoppiare allo strumento diottrico. Gli
balenò quel pensiero un giorno che essendo a livellare in campagna, piut
tosto che traguardar la mira, segnata con due fili tesi e una pallina, ad oc
chio nudo, si mise a traguardarla con un canocchialetto Biconoscinti allora