Caverni, Raffaello, Storia del metodo sperimentale in Italia, 1891-1900

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1per esperienza i vantaggi che l'uno strumento recava all'altro, deliberò di
accoppiarli indivisibilmente insieme e di comporne uno strumento solo.
“ Io
perciò, così narra lo stesso Inventore, feci prova in certe occasioni di pub­
blico servigio, dop'avere aggiustata una di queste livelle da acqua, ritirarmi
indietro da quella alquanti passi e riguardare con un canocchialetto in mano,
col quale, trovando ambi quei fili insieme con la pallina, distinguevo assai
meglio che con l'occhio nudo, quando que'fili mi venivano sotto un piano
e quando la pallina stava esattamente a suo luogo, oltre che poteva con
questo aiuto livellar molto più da lungi, e dove, con l'occhio libero, in
25 stazioni che si fanno, il meno per miglio potevo errare 25 volte; coì ca­
nocchialetto alla mano, facevo molte meno stazioni, e per conseguenza molti
meno errori ” (Livella Diottr., Bologna 1674, pag.
8).
Questa Livella diottrica poi, che è il più semplice e più naturale ac­
coppiamento della Livella ad acqua inventata dal Porta, col Canocchiale di
47[Figure 47]
Figura 39.
Galileo; è dal Montanari stesso
così descritta in semplici e brevi
parole: “ AB (fig.
39) è il ca­
nocchiale tutto d'un pezzo di lat­
toni però saldati insieme, con
solo il cannello B ove sta il tra­
guardo che può allungarsi e ac­
corciarsi conforme richiede la vi­
sta.
DE altra canna di latta saldata
con il Canocchiale, grossa dentro
più d'un dito grosso, che dai capi
si rivolta in su per saldarvi li can­
nellini di vetro DC ed EF grossi anch'essi più di un pollice.
” (ivi, pag. 12).
Il semplice e comodo strumento livellatore del Porta era per 69 anni
pacificamente convivuto con i geodeti e con gli agrimensori, quando, a tur­
bar quella sua lunga pace e a metterlo in sospetto di chi in buona fede
l'apprezzava e lo ricercava, vennero le censure di Gian Alfonso Borelli.

Egli, presa occasione dall'inganno che, in segnare il giusto livello ne'tubi,
fanno all'occhio del riguardante i liquidi, per via de'così detti fenomeni ca­
pillari; prosegue con una tal sequela di difetti scoperti a dir tanto male di
quella povera invenzione del Porta, da finir per consigliare coloro che ne
facevano uso ad abbandonarla e a tornare all'antico Corobate di Vitruvio.
“ Ex dictis colligitur quod fistula vitrea libellatoria (quam hydrostati­
cam libellam nonnulli vocant) nonnullis difficultatibus et fallaciis obnoxia
sit, primo, quia si fistulae vitraee erectae perpendiculariter ad planum hori­
zontis non fuerint praecise aeque amplae, procul dubio argines aqueos inter­
nos inaequales efficient, ideoque planum per summitates arginum aqueorum
extensum non erit horizonti aequidistans.
Idipsum continget si praedictae
duae fistulae erectae fuerint aequales inter se, at non sint omnino sordibus
illa prohibeat arginis aquei ele-

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