Borro, Girolamo, Del flusso e reflusso del mare, 1561

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              ſe l'ombra piramidale della terra ha la ſua baſe inuerſo il Cielo
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              egli biſogna dir' per forza, che il Cielo addombrato ſia in quel­
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              la parte molto maggiore, che non è tutto il corpo della terra, et
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              dell'acqua: oltre che forſe i raggi della luna tanto alto non ar­
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              riuano: Quando ancho vi arriuaſſero, eglino non potrebbono
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              eſſer' ribattuti dal corpo celeste: perche la ſua natura è diafa­
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              na & tranſparente, però ageuolißimamente penetrabile, ſen­
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              za far' neſſuna reuerberatione de raggi, che la penetrano: cio ſi
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              vede ne raggi del Sole & delle altre stelle ſuperiori, iquali pe
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              netrano tutti, i corpi celesti inferiori, &
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              ſono ribattuti: coſi
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              ſe i raggi della luna arriuano à quella parte del Cielo, che voi
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              dite, non per queſto ripercoßi tornano in dietro, ma penetrano
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              il cielo paſſando innanzi: ſi che ſe voi altra ragione non mi ren­
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              dete, io di questa non mi appago ne molto ne poco, à dirloui alla
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              libera, come infra di noi ſi debbe. </s>
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              <s>TAL. </s>
              <s>A dirui il vero in poche parole, anche io non me ne
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              contento: però forſe ſi potrà dire, che ſe non il lume ſi ribatte:
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              ſarà alcuna altra virtù naſcoſta nelle acque, dalla quale naſco
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              no i medeſimi effetti, che ſogliono naſcere dal ribattuto lume:
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              come con vna naſcosta virtù la calamita tira il ferro; la boc­
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              cha del peſce hierace tira l'oro; l'ambra le paglie, & il roſpo tira
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              la muſtella volgarmente chiamata dondola: & molte altre co­
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              ſe ſomiglianti: di che egli non ſe ne può rendere altra ragione,
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              ſe non fuggire ad vna occulta virtù: la quale all'ultimo altro
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              non è che la propria natura di ciaſcheduna coſa: il che par che
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              aſſai ſcopriſſe Aleſſandro Afrodiſeo nelle ſue queſtioni: & ſim
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              plicio nella fiſica: ſarà moſſo adunque il mare da queſta ſua na
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              tural' virtù, cioè dalla ſua propria natura: dalla quale in quel
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              tempo, e in quel luogo naſcono que medeſimi effetti, che naſcono
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              da raggi della luna all'hora in altro luogo, ò quiui in altro tem­
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              po. </s>
              <s>Poßi ancho dire, che il mare oceano (doue i flußi & i re­
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              flußi ſono grandißimi) circonda tutta la terra: il che ha proua
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              to Colombo Genoueſe nella nauigatione delle Indie da lui di
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              nuouo ritrouate, et da gli altri ſuoi compagni piu oltre ſcoper­
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              te: ſe queſto mare gira tutta la terra, egli ſi può dire, che l'una </s>
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