1dell'elegante strumento l'Autore stesso del Manoscritto. Altri documenti
però attestano che il Viviani non per altro scrisse quelle parole, che per
serbar memoria di una invenzione, la quale, così per lettera, in cui manca
l'anno della data, il Thèvenot, con lusinghiera eloquenza, descrivevagli da
Parigi:
però attestano che il Viviani non per altro scrisse quelle parole, che per
serbar memoria di una invenzione, la quale, così per lettera, in cui manca
l'anno della data, il Thèvenot, con lusinghiera eloquenza, descrivevagli da
Parigi:
“ Ma e che cosa potrei io fare per meritare che V. S. allargasse un
poco quella confidenza, colla quale ella mi onora, coll'accennarmi qualche
cosa delle scoperte, che ella ha fatto nei studi di Geometria? Se con confi
dargli i miei vaneggiamenti credessi di poterlo meritare, lo farei volentieri.
E qui, per obbligare V. S. a farmene quella parte, che me ne giudicherà
degno, per cavarne dell'oro, le mando un poco di vetro. Sia il cannoncino
49[Figure 49]
poco quella confidenza, colla quale ella mi onora, coll'accennarmi qualche
cosa delle scoperte, che ella ha fatto nei studi di Geometria? Se con confi
dargli i miei vaneggiamenti credessi di poterlo meritare, lo farei volentieri.
E qui, per obbligare V. S. a farmene quella parte, che me ne giudicherà
degno, per cavarne dell'oro, le mando un poco di vetro. Sia il cannoncino
49[Figure 49]
Figura 41.
di vetro AB (fig. 41) con i suoi lati
ben paralleli, e turata una bocca di
esso, s'empia d'acqua per l'altra
parte, sin per esempio al segno C, e
poi si sigilli e turi l'apertura. Sarà
fatto uno strumento di grand'uso nelle arti, cioè un livello d'aria esente di
molti difetti, che s'incontrano nel livello ordinario. Affinchè il moto dell'aria
sia più libero è bene che il diametro del cannoncino sia di una linea ” (MSS.
Gal. Disc., T. CXLVII, c. 230).
di vetro AB (fig. 41) con i suoi lati
ben paralleli, e turata una bocca di
esso, s'empia d'acqua per l'altra
parte, sin per esempio al segno C, e
poi si sigilli e turi l'apertura. Sarà
fatto uno strumento di grand'uso nelle arti, cioè un livello d'aria esente di
molti difetti, che s'incontrano nel livello ordinario. Affinchè il moto dell'aria
sia più libero è bene che il diametro del cannoncino sia di una linea ” (MSS.
Gal. Disc., T. CXLVII, c. 230).
Se però il Viviani non fu l'inventore della Livella a bolla d'aria, egli
fu il primo che tentò di diffonderne l'uso in Italia. E perchè i gonfiatori
di vetro in Firenze trovavano gran difficoltà in condurre uguali i tubetti,
pensò di rivolgersi in Roma a Matteo Campani, artefice espertissimo, e che
nella sua officina poteva avere arnesi e operai da condurre a perfezione il
lavoro. I vetrai romani però s'incontrarono nelle difficoltà medesime de'fio
rentini, e perciò, essendo allora in Roma l'Auzout, lo stesso Campani si
rivolse a lui, per saper come facevano in Francia a tirare i tubetti di vetro
da livello, e appresono il modo lo riferisce al Viviani, consigliandolo ad af
fidarne l'esecuzione agli artefici di Firenze: “ Quanto al cilindretto di vetro
per livellare, mi dice il signor Auzout che, avendo qui provato più volte a
farne fabbricare, non gli è mai riuscito di poterne avere un pezzo total
mente eguale. Che però V. S. costì potrà farsi servir meglio, facendo dagli
artefici tirare le cannucce di vetro, non molto calde, sopra un'asse di legno
diritta e bene spianata, perchè così dice che gli fanno in Francia ” (ivi,
T. CXLV, c. 195).
fu il primo che tentò di diffonderne l'uso in Italia. E perchè i gonfiatori
di vetro in Firenze trovavano gran difficoltà in condurre uguali i tubetti,
pensò di rivolgersi in Roma a Matteo Campani, artefice espertissimo, e che
nella sua officina poteva avere arnesi e operai da condurre a perfezione il
lavoro. I vetrai romani però s'incontrarono nelle difficoltà medesime de'fio
rentini, e perciò, essendo allora in Roma l'Auzout, lo stesso Campani si
rivolse a lui, per saper come facevano in Francia a tirare i tubetti di vetro
da livello, e appresono il modo lo riferisce al Viviani, consigliandolo ad af
fidarne l'esecuzione agli artefici di Firenze: “ Quanto al cilindretto di vetro
per livellare, mi dice il signor Auzout che, avendo qui provato più volte a
farne fabbricare, non gli è mai riuscito di poterne avere un pezzo total
mente eguale. Che però V. S. costì potrà farsi servir meglio, facendo dagli
artefici tirare le cannucce di vetro, non molto calde, sopra un'asse di legno
diritta e bene spianata, perchè così dice che gli fanno in Francia ” (ivi,
T. CXLV, c. 195).
Il Viviani, così affaccendato com'era in operazioni livellatorie, e che
perciò meglio di ogni altro poteva conoscere e apprezzare la comodità e la
perfezione del nuovo strumento, non se ne sarà stato, e avrà sollecitamente
fatto eseguire il lavoro in Firenze, al modo che Matteo Campani aveva in
teso operarsi a Parigi. Ma convien pur dir che nè ancora fosse da fidarsi
della precisione di que'tubi, se il Viviani stesso, nel 1675, quattro anni dopo
gl'insegnamenti pratici ricevuti da Roma, approva e loda il Montanari, che
tuttavia attende a perfezionare l'antica livella ad acqua.
perciò meglio di ogni altro poteva conoscere e apprezzare la comodità e la
perfezione del nuovo strumento, non se ne sarà stato, e avrà sollecitamente
fatto eseguire il lavoro in Firenze, al modo che Matteo Campani aveva in
teso operarsi a Parigi. Ma convien pur dir che nè ancora fosse da fidarsi
della precisione di que'tubi, se il Viviani stesso, nel 1675, quattro anni dopo
gl'insegnamenti pratici ricevuti da Roma, approva e loda il Montanari, che
tuttavia attende a perfezionare l'antica livella ad acqua.