Caverni, Raffaello, Storia del metodo sperimentale in Italia, 1891-1900
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1ferebatur, essetque ad imum montis aeque flaccidum ac prius (Op. Omn.,
Venetiis
1697, T. I, pag.
163).
A confermare il gran concetto del Torricelli coll'esperienza, sorsero in
Francia
, incitati dall'esempio del Pascal, il Roberval che fece l'esperienza
della
vescica nel vuoto, e l'Auzout che modificò alquanto l'esperienza dello
stesso
Pascal del vuoto nel vuoto.
Queste belle prove d'arte sperimentale
furon
fatte note al mondo dal Pecquet, il quale, accingendosi nel suo cele­
bre
Trattato anatomico De circulatione sanguinis et chyli motu a farne la
descrizione
, così avverte: “ Auctores adducam non librorum, quos hanc in
rem
ne audivi quidem circumferri, sed eorum, saltem quae sequuntur Expe­
rimentorum
, et quorum grandis auctoritas et nomen venerabile (Pari­
siis
1654, pag.
50).
L'espressione di scienza Torricelliana che ci è uscita dalla penna, non
sembrerà
impropria a coloro i quali considerano le tante altre applicazioni
che
se ne fecero a ogni sorta di fatti naturali, per cui ne uscirono tante
nuove
insigni scoperte.
Ma a ciò conferì l'uso della Macchina pneumatica
la
quale, ritrovata verso il 1654 da Ottone di Guericke, fu col consenso del­
l
'inventore divulgata nel 1657 dal p.
Gaspero Schott sotto il titolo di Expe­
rimentum
novum magdeburgicum. (Mechanica hydraul.
pneum., Herbi­
poli
1657, pag.
444-65).

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