Mellini, Domenico, Discorso, 1583

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1lo, ma piu Moti contrari, & non vno contino
no, ne perpetuo: Et i Termini dello Spazio,
nel quale e' ſi faceſſe, non ſariano diſtinti in
fatto & in conſiderazione: che ſarebbe contra
rio à quello, che pure hora ſi è detto & pre­
ſuppoſto per via & ragione diuiſiua, & s'im­
plicherebbe contradizzione.
Se' fuſſero nella
prima maniera, come' ſono quando il Moto ſi
fà circolarmente, ad ogni modo ſariano Ter­
mini di vno Spazio finito, & ſimilmente fini­
to il Moto, & il Tempo: Si come per eſſem­
pio, il Cielo ſi muoue da Oriente verſo Occi­
dente: & quantunque il Termine à Quo &
d'onde, che èl'Oriente; & il Termine ad Quem
& al quale, ch'è il medeſimo Oriente, ſiano re­
almente vna coſa medeſima; ſono nondimeno
diuerſi ſecondo i diuerſi riſpetti del Mobile &
del ſuo mouimento.
Sono vna coſa medeſi­
ma quanto al ſoggetto, ch'e la puntal parte
del Cielo, chiamata Oriente: perche mouendo
ſi il corpo Celeſte dall' Oriente, ch'è termine
dal quale, verſo la ſua parte dinanzi, la quale è
l'Emiſperio di ſopra, & verſo l'Occidente; tor
na al medeſimo Oriente, come à Termine al
Quale.
Et queſto Termine conſiderato co­
me fine, ſi chiama ad Quem & al Quale: ſi co
me conſiderato come principium vnde motus
E Termine à Quo & dal Quale.
Ma perche que
ſti nonpoſſono in modo alcuno, ne inqual ſi
voglia Tempo, impedire la durazione del Mo­
to nel Mobile, ne lo Motore, perche non ſono

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