Zanotti, Francesco Maria, Della forza de' corpi che chiamano viva libri tre, 1752

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5127LIBRO I. uno fa bianco un muro, che altro produce
egli, ſe non quella bianchezza?
e pure oltre al
fare quel muro bianco, lo fa anche ſimile a tutti
gli altri muri che ſon bianchi al mondo.
Diremo
noi dunque, che egli produca ancora quella ſomi-
glianza, e che avendo una forza, con cui produr-
re la bianchezza, debba averne anche un’ altra,
con cui produrre la ſomiglianza?
Non già; ma
producendo egli la bianchezza, et incontrandoſi
queſta in altre bianchezze di lei compagne, ne
riſulta la ſomiglianza ſpontaneamente, per così
dire, e da ſe ſteſſa.
E così pur fanno tutte le al-
tre relázioni, che allargandoſi e ſpandendoſi per
l’ univerſo abbracciano tutte le coſe, e le tengo-
no per certo maraviglioſo modo in comunione
e in ſocietà.
Voi potete vedere, che per poco,
che un corpo ſi mova ſcorrendo una linea, non
ſolamente ſcorre quella tal linea, ma perde le re-
lazioni di diſtanza, che avea verſo tutti i punti
dell’ interminabile ſpazio, e ne acquiſta di nuo-
ve;
e ciò faccendo da quanti corpi ſi allontana, e a
quanti ſi accoſta, a qual più e a qual meno, ſe-
condo la natura del movimento ſuo! così che
non è parte alcuna dell’ univerſo, che non can-
gi diſtanza riſpetto a lui cangiandola egli riſpetto
a tutte.
Nè è per queſto da dire, che quella cau-
ſa, la qual move il corpo, altro faccia, che mo-
verlo per una certa linea;
benchè da un tal mo-
vimento riſultin tutte quelle mutazioni di diſtan-
za, che abbiamo detto.
Dunque, diſſe allora

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