Borro, Girolamo, Del flusso e reflusso del mare, 1561

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              li ha la terra rara & molle, laquale non puo punto ritenere in
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              ſe steßai vapori generati dal caldo della luna: anzi gli laſcia
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              vſcir' fuora mentre ſi generano: l'acque anche di queſti mari,
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              ſono molto ſottili, & quaſi non punto ſalate: lequali poco, ò
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              nulla reſiſtono â raggi della luna, & non molto gli ripercuoto­
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              no: però non molto poßono eßere riſcaldate, & non molto poſ­
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              ſono eßere alterate nel gonfiarſi, ò nello sgonfiarſi dal caldo, che
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              vi è leggiero, ò da vapori tirati dal caldo che ſe ne vanno ſubi­
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              to; questi mari ſono piu tosto da eßer' chiamati grandi ſtagni,
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              che mari; come il mar'Piſano, il Genoueſe, & il prouenzale: ne
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              quali
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              ſi conoſce il flußo & il reflußo per le cagioni, che voi
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              hauete vdite. </s>
              <s>Quanto al mar morto, & al mar della morea, da
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              alcuni chiamato indico, per eßere congionto con l'indico: vi
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              dico, che la cagione della loro perpetua quiete, è a punto
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              contraria à quelle che io hora lo raccontate: concioſia che l'ac
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              que d'amendue, questi mari ſiano großißime, & denſiſsime, le
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              quali non poßono eßere penetrate de raggi della luna; ſono
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              aio, i vapori di queſti mari tanto groſsi, che non ſi poſsono muo
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              uere però ſi stanno ſempre immobili: Manifestiſsimo ſegno del
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              la groſsezza delle acque & de vapori, e' che in que mari non vi
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              ue neſsuno animale: pochi legni gli nauigano, & que pochi con
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              molta faticha: & i corpi, che ne gli altri mari vanno al fondo,
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              in queſti due ſtanno à galla: & appreſso alla ripa loro per mol­
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              te miglia non naſce pianta neſsuna tutti questi ſono ſegm aper
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              ti della groſsezza delle acque di que' mari la qual' groſsezza
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              gli rende inetti al moto: & al riceuere le alterationi de corpi ce
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              leſti, dalle quali naſce il fluſso, & il refluſso. </s>
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              <s>NOZ. </s>
              <s>Che direte voi del mare Indico & perſico, l'uno de
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              quali entra nell'altro ſenza mezzo neſsuno; nondimeno il mar
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              perſico, è nauigabile, dal di, che il ſole entra nel primo grado del
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              peſce, infino che egli entra nel primo grado della vergine: quan
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              do il Sole è ne ſegni contrarii questo mare ha fortuna: quando il
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              ſole poi, è nella fine del ſagittario, & nel principio del capricor
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              no, la tempeſta, è tanto grande, che quaſi tutte le naui, che all'ho
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              ra vi ſi truouano, ſi ſommergono: & resta per cio queſto mare </s>
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