Zanotti, Francesco Maria, Della forza de' corpi che chiamano viva libri tre, 1752

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5329LIBRO I. opinione io ſeguirei volentieri, ſe voleſſi ſeguir-
ne
alcuna.
Queſto è, diſſe il Signor Marcheſe,
levar
via la quiſtione ſaccendo naſcerne un’ altra;
e ciò è, ſe ſia pure ne corpi, o non ſia veruna
forza
viva.
Intorno a che ſe voi volete fuggit tut-
te
le opinioni, moſtra peròche quella, che avete
ora
eſpoſta, vi abbia invaghito, e quaſi preſo, avendo
detto
, che la ſeguireſte volentieri.
Io vi prego
dirmi
, perchè ſeguireſte quella opinione, benchè
non
vogliate ſeguirla.
Voi volete pure, riſpoſi
io
allora, trarmi in una materia, ove io entro ſem-
pre
con diſpiacere;
avendone oramai udito diſpu-
tar
tante volte, che ne ſono ſtanco;
pure niente
è
, che poſſa tanto diſpiacermi, quanto il negarvi
coſa
, che a voi piaccia.
Riſponderò dunque bre-
vemente
alla voſtra dimanda, e come potrò.
Ciò
detto
ſopraſtetti alquanto, indi ſeguitai.
Voi ſape-
te
, Signor Marcheſe, che laſciando da parte i Pe-
ripatetici
, che compoſero il mondo, e l’ ador-
narono
di tante qualità, e forme, furono antica-
mente
due illuſtri filoſoſi Democrito et Epicu-
ro
, i quali avvifarono, tutto l’ univerſo non-
altro
eſſere, che un numero grandiſſimo di parti-
celle
, le quali ſecondo le varie figure loro, e i
varj
movimenti componeſſero tutte le coſe.
E in
quell’
opinione tanto innanzi procedevano, che
non
che le qualità, che appariſcon ne’ corpi, co-
me
la luce, i colori, il ſuono;
ma anche i pen-
fieri
dell’ animo componevano di quelle lor par-
@icelle
, et anche l’ animo iſteſſo;
il che

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