Bianconi, Giovanni Lodovico, Due lettere di fisica al signor marchese Scipione Maffei, 1746

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53XLV mo, già va in pezzi queſta e di niuno
altro diſcorſo ci è d’uopo.
Se il ſecon-
do poi, io credo che a cagione della
tenſione delle parti la quale oſſerviamo
in tutti i corpi elaſtici, e ſpecialmente
nel vetro più ch’ egli è crudo, vadaſi
queſto sfregio poco a poco dilatando,
finchè giunga all’ ampiezza a cui biſogno
è che giunga perchè ſcoppj tutto il
compoſto e cada per così dire in rovi-
na.
Ecco ſe pure io colgo il vero, la
cagione per cui tardano alcuna volta le
Caraffe a romperſi, ed ecco la cauſa di
codeſta ineguaglianza di ritardo, la qua-
le certo non potrà ridurſi a legge, per-
chè ridurſi a legge non può l’ effetto
od il momento della prima percoſſa.
Coteſto ingrandirſi poi dello sfregio co-
ſa ſtrana non dee parere, e potrà con-
cepirſi ſenza sforzo alcuno di mente, ſe
ſi riflette allo allungarſi che fanno

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