Gallaccini, Teofilo
,
Trattato sopra gli errori degli architetti
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38
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0054
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54
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DEGLI ERRORI DEGLI ARCHITETTI
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lito, non rimanendovi altro, che il ripieno. </
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echoid-s1623
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preserve
">Il medeſimo avviene, quando nel-
<
lb
/>
le mura ſi pongono pietre lavorate ſottili, e quaſi nella ſuperficie, le quali per-
<
lb
/>
chè non s'incaſtrano nelle muraglie, facilmente cadono, ſe non ſi tengono le
<
lb
/>
gate con grappe di ferro. </
s
>
<
s
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echoid-s1624
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preserve
">Nè però queſto baſta, perchè non ſi legano tutte,
<
lb
/>
ma poche, e quelle ſi pongono nei filari più baſſi; </
s
>
<
s
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echoid-s1625
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preserve
">ma quelle, che vi ſi po-
<
lb
/>
ſan ſopra, ſi fidano nella calcina, la quale tanto tiene, quanto dura di reſiſte-
<
lb
/>
re al peſo, ed a qualunque accidente. </
s
>
<
s
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echoid-s1626
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preserve
">Si fa errore ancora, mentre nel far la
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lb
/>
muraglia i mattoni, e le pietre non ſi pongono bene in piano, nè ſi accomo-
<
lb
/>
dano a perpendicolo, talmente che l'opera rieſce ſtorta in più parti, o penden-
<
lb
/>
te, uſcendo della dirittura della linea del piombo; </
s
>
<
s
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echoid-s1627
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="
preserve
">che per un grano, o per
<
lb
/>
un minuto, o per un dito, che da principio eſca in fuora, quanto più ſi al-
<
lb
/>
za, tanto più creſce l'inclinazione; </
s
>
<
s
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echoid-s1628
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preserve
">che la quantità continua, come anche la
<
lb
/>
diſcreta, da un piccolo aumento creſce quaſi in infinito. </
s
>
<
s
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echoid-s1629
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preserve
">Per la qual coſa la
<
lb
/>
fabbrica diviene mal ſicura, eſſendo aggravata da tutto il peſo, che le è poſto
<
lb
/>
ſopra. </
s
>
<
s
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echoid-s1630
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="
preserve
">Nella ſeconda maniera, cioè, nel diſtribuir le parti delle fabbriche ſi può
<
lb
/>
talvolta errare, o non ponendole di numero uniforme in ciaſcun luogo, o di
<
lb
/>
numero difettoſo, o ſuperfluo, mancando nella neceſſità, e abbondando ove non
<
lb
/>
biſogna: </
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>
<
s
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echoid-s1631
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preserve
">e non oſſervando l'ordine conveniente; </
s
>
<
s
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echoid-s1632
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preserve
">e quando l'ordine ſarà ſciolto,
<
lb
/>
cioè, non unito con legamento delle parti: </
s
>
<
s
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echoid-s1633
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preserve
">o non diſpoſto con una compoſizione di
<
lb
/>
parti convenevoli; </
s
>
<
s
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echoid-s1634
"
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="
preserve
">e finalmente, quando nel compartimento delle parti non ſi ſcor-
<
lb
/>
ge grazia, nè decoro alcuno: </
s
>
<
s
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echoid-s1635
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preserve
">onde nel proſpetto non ſi moſtra bellezza, nè digni-
<
lb
/>
tà alcuna. </
s
>
<
s
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echoid-s1636
"
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="
preserve
">Nel terzo modo, cioè, nel collocare gli ornamenti, dove allora ſi
<
lb
/>
erra, quando dagli Architetti non ſi pongono nel debito luogo, come quando
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lb
/>
gli ornamenti dell'Ordine Toſcano, e del Dorico ſi pongono nelle parti ſupe-
<
lb
/>
riori, e quelle del Compoſito, del Corintio, e dell'Ionico, nelle inferiori: </
s
>
<
s
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echoid-s1637
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preserve
">Ov-
<
lb
/>
vero quando gli ornamenti de'cinque Ordini ſi adattano confuſamente, ponen-
<
lb
/>
do le colonne Ioniche inſieme con le cornici, ſopra le Compoſite: </
s
>
<
s
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echoid-s1638
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="
preserve
">e finalmente
<
lb
/>
ſarà grande errore il far collocar l'opere di Scultura troppo minute, e troppo tri-
<
lb
/>
te ne'luoghi lontani dalla viſta, poichè ſon perdute; </
s
>
<
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echoid-s1639
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preserve
">che da lontano non ſi può
<
lb
/>
rilevare la lor forma. </
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echoid-s1640
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">Il che è peccar di giudizio, e coſtume barbaro, il quale to-
<
lb
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glie la ſodezza, la nobiltà, e la magnificenza agli ornamenti delle fabbriche. </
s
>
<
s
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echoid-s1641
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preserve
">La
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lb
/>
qual coſa è molto diſdicevole al fabbricare con buona ragione d'Architettura
<
lb
/>
Greca, e Romana. </
s
>
<
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echoid-s1642
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preserve
">E quell'Architetto non opera, ſenza errare, formando i di-
<
lb
/>
ſegni, e i modelli delle fabbriche, il quale da eſſa ſi parte, fidandoſi più nelle
<
lb
/>
capriccioſe, e ſregolate invenzioni, che nelle regole degli ottimi Architetti, co-
<
lb
/>
me fanno quelli, i quali dal lavorare i legnami, e gli ſtucchi, e dalla Pittura,
<
lb
/>
ſi ſon dati all'Architettura: </
s
>
<
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echoid-s1643
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">i quali colle loro licenze (e ciò ſicuramente credo)
<
lb
/>
ſon per far tanto, che una volta ritorni in Italia la maniera barbara, e venga
<
lb
/>
del tutto abbandonata l'antica, e la buona Architettura.</
s
>
<
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echoid-s1644
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28
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echoid-head35
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">CAPO V.
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lb
/>
Degli errori degli Architetti nel collocar le coſe fuor del lor luogo.</
head
>
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p
>
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echoid-s1645
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="
preserve
">NOn vi è dubbio alcuno, che (dato, e non conceduto, poichè il ſommo Crea-
<
lb
/>
tore fece il tutto perfettamente in numero, in peſo, in miſura, in poſi-
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lb
/>
zione convenientiſſima) quando l'Architetto di queſta macchina mondiale aveſ-
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lb
/>
ſe poſta nel luogo della Terra l'Acqua, e nel luogo dell'Aria il Fuoco, oltre che
<
lb
/>
non ſolo ſarebbe riuſcita un'opera moſtruoſa, e un novello caos, e una mole to-
<
lb
/>
talmente rozza, come dice Ovidio nelle Trasformazioni, ma non avrebbe tampoco
<
lb
/>
potuto avere alcuna ſuſſiſtenza. </
s
>
<
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echoid-s1646
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preserve
">Così, quando nel formar l'Uomo, aveſſe poſto la te-
<
lb
/>
ſta nel luogo de'piedi, o gli occhi nel petto, invece d'eſſerſi formato un Uomo,
<
lb
/>
ne ſarebbe riſultato un moſtro. </
s
>
<
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echoid-s1647
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preserve
">Dove la teſta eſſendo poſta nel luogo più baſſo, non
<
lb
/>
avrebbe potuto far l'ufizio de'piedi, come altresì gli occhi non avrebber potu-
<
lb
/>
to così facilmente riguardar d'ogn'intorno, e fare la ſentinella in difeſa di tut-
<
lb
/>
te le parti. </
s
>
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echoid-s1648
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preserve
">Nella medeſima guiſa veggiamo talora per errore degli Architetti
<
lb
/>
accadere alle fabbriche, mentre eſſi non coſtituiſcono le parti nel debito luogo;</
s
>
<
s
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echoid-s1649
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