Manuzio, Paolo
,
Degli elementi e di molto loro notabili effetti
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archimedes
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s
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032/01/055.jpg
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pagenum
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XXVIII
"/>
al medeſimo ſpecchio poſponiamo al
<
lb
/>
cun corpo denſo: alhora uediamo, che
<
lb
/>
egli ci riflette il lume, e ci rende la no
<
lb
/>
ſtra figura;la quale trouando la reſiſten
<
lb
/>
za del corpo denſo oppoſito, non trap
<
lb
/>
paſſa, ma ſi ferma. </
s
>
<
s
>oltre a ciò, ſe il cie
<
lb
/>
lo riceuendo il lume dalla Luna oppoſi
<
lb
/>
ta lo communicaſſe alla terra & al ma
<
lb
/>
re, onde auerrebbe, che alcuna uolta
<
lb
/>
le notti a cielo ſereno ſono tanto oſcu
<
lb
/>
re, che non ueggiamo pur un minimo
<
lb
/>
ſegno di queſta rifieſsione di lume?
<
lb
/>
</
s
>
<
s
>non è adunque il lume, ma qualche al
<
lb
/>
tra qualità, con la quale la Luna muo
<
lb
/>
ue l'acqua, e la quale il cielo riceuen
<
lb
/>
do dalla Luna, e communicandola al
<
lb
/>
l'acqua, la fa creſcere e gonfiare. </
s
>
<
s
>e coſi
<
lb
/>
mettendo fine a queſta parte, cioè in
<
lb
/>
quanto ſi appartiene alla uirtù della Lu
<
lb
/>
na cauſante il moto dell'acqua, di che
<
lb
/>
però non reſtiamo à pieno ſodisfatti, ſe
<
lb
/>
guiremo dicendo, che il Sole ancor e-</
s
>
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p
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chap
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body
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archimedes
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