Morelli, Gregorio, Scala di tutte le scienze et arti, 1567

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              ſenti la coſa iſteſſa, coſi anche la riſolutione
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              dell'intelletto, benche rappreſenti la riſolutio­
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              ne reale, non è però lei la riſolutione reale,
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              altramente ſeguirebbe che colui che rappre­
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              ſenta foſſe il rappreſentato, & per il contra­
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              rio ancora ilche è aſſordißimo. </s>
              <s>Oltra di que­
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              ſto ſono anche diſſerenti in un certo modo,
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              perche la riſolutione fatta dall intelletto, per
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              lo piu incominciaua, ouero, ſe non comincia,
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              conoſce almeno il fine eſtrinſeco, ma la reale
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              ſempre dall'intrinſeco fine incomincia, & per
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              tanto ſono amendue in un certo modo le iſteſſe,
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              & in un altro alquanto differenti. </s>
              <s>però l'una
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              & l altra può eſſere propriamente chiamata,
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              & anco impropriamente. </s>
              <s>La riſolutione pro
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              pria coſi in l'una, come nell'altra è quella che
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              riſolue il fine nelle parti, che concorrono alla
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              coſtitutione di eſſo fine; come a dire per eſſem
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              pio un corpo miſto ſi riſolue in quattro elemen
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              ti; & quelli in materia, & forma; ouero
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              anco ſe noi dicemmo l'animale riſoluerſi in
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              anima, & corpo, parti coſtitutiue di eſſo
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              animale, & queſto eſſempio è di Galeno nella
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              prima particola de gli aphorismi. </s>
              <s>Però con­
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              cludendo dico che la riſolutione propria, ſia
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              mò reale, o artificiale, ſarà quella che riſol­
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              uerà il fine nelle ſue parti eſſentiali. </s>
              <s>La im­
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              propria ſarà per il contrario quella, laquale </s>
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