1AB signo illuminatur. Spatium vero EF nullum habet punctum quod ab
unoquoque lucidi AB puncto illuminetur ” (ibi, pag. 13, 14).
unoquoque lucidi AB puncto illuminetur ” (ibi, pag. 13, 14).
Figura 9.
notabile sì, perch'ebbe da quel celebre Au
tore i primi ed efficaci impulsi a risorgere
l'Ottica matematica in Europa, ma è ben
più notabile che l'Olandese ignorasse i Pa
ralipomeni di quel Keplero, che egli, in
proposito dell'ombre negli ecclissi, prende
occasione di confutare. Nel 1666 arricchiva
lo stesso Vossio la letteratura scientifica con
un altro libro intitolato De Nili origine, in
appendice al quale torna a trattare della
penombra negli ecclissi di Luna, e al tro
varsi immersa in essa penombra attribui
sce, contro l'opinion del Keplero, i rossori,
che rendon fra le tenebre parvente la stessa
Luna ecclissata. “ Intempestiva est enim ratio Kepleri, eorumque qui illum
secuti sunt, qui putant ruborem seu dilutiorem umbram quae in Lunae ap
paret deliquiis, effici a radiis in hoc nostro aere refractis. Fieri enim mi
nime posse ut illi Solis radii hunc nostrum aerem ingrediantur, et vicissim
exeant.... Cum enim omnis refractio fiat a rariori ad densius, et aer ter
ris vicinus densior sit illo superiore, necesse est ut quotquot radii aerem
ingrediuntur, in terram impingentes deficiant ” (Hagae Comitis, pag. 143).
notabile sì, perch'ebbe da quel celebre Au
tore i primi ed efficaci impulsi a risorgere
l'Ottica matematica in Europa, ma è ben
più notabile che l'Olandese ignorasse i Pa
ralipomeni di quel Keplero, che egli, in
proposito dell'ombre negli ecclissi, prende
occasione di confutare. Nel 1666 arricchiva
lo stesso Vossio la letteratura scientifica con
un altro libro intitolato De Nili origine, in
appendice al quale torna a trattare della
penombra negli ecclissi di Luna, e al tro
varsi immersa in essa penombra attribui
sce, contro l'opinion del Keplero, i rossori,
che rendon fra le tenebre parvente la stessa
Luna ecclissata. “ Intempestiva est enim ratio Kepleri, eorumque qui illum
secuti sunt, qui putant ruborem seu dilutiorem umbram quae in Lunae ap
paret deliquiis, effici a radiis in hoc nostro aere refractis. Fieri enim mi
nime posse ut illi Solis radii hunc nostrum aerem ingrediantur, et vicissim
exeant.... Cum enim omnis refractio fiat a rariori ad densius, et aer ter
ris vicinus densior sit illo superiore, necesse est ut quotquot radii aerem
ingrediuntur, in terram impingentes deficiant ” (Hagae Comitis, pag. 143).
Intorno a ciò aveva senza dubbio ragione il Vossio, come si notava da
noi di sopra a proposito della teoria neutoniana dell'etere esalato dalle su
perficie riflettenti, il qual etere, se diminuisse in densità, come diminuisce
l'aria intorno alla Terra, un raggio di luce che vi s'immergesse non po
trebbe risaltare al di fuori. Non aveva però ragione di tornar colla sua Ap
pendice a dubitar che prima di lui nessuno avesse atteso alla penombra, la
quale negli ecclissi accompagna l'ombra proiettata dalla Terra: vi aveva at
teso sessantadue anni prima quel Keplero, censurato dal Vossio, il qual Vos
sio, entrando a trattare di un tal soggetto avrebbe dovuto leggere nel ca
pitolo VI il § 7 che s'intitola De penumbra Terrae.
noi di sopra a proposito della teoria neutoniana dell'etere esalato dalle su
perficie riflettenti, il qual etere, se diminuisse in densità, come diminuisce
l'aria intorno alla Terra, un raggio di luce che vi s'immergesse non po
trebbe risaltare al di fuori. Non aveva però ragione di tornar colla sua Ap
pendice a dubitar che prima di lui nessuno avesse atteso alla penombra, la
quale negli ecclissi accompagna l'ombra proiettata dalla Terra: vi aveva at
teso sessantadue anni prima quel Keplero, censurato dal Vossio, il qual Vos
sio, entrando a trattare di un tal soggetto avrebbe dovuto leggere nel ca
pitolo VI il § 7 che s'intitola De penumbra Terrae.
Comunque sia, non si può negar che l'Ottico olandese non fosse de'primi
a risolvere alcuni capitali problemi dell'ombre negli ecclissi. Se non che
troppo si confidava che le sue linee condotte sulla carta a prefinire i limiti
della luce assoluta e della luce incerta, dietro i corpi opachi illuminati, aves
sero a rispondere puntualmente ai fatti. Egli desiderava che gli Astronomi
“ accuratius annotassent terminos tam interioris quam exterioris umbrae,
nam sane si haec differentia nota esset, utique etiam notum fieret interval
lum Solis, nec quaeremus utrum Sol 700 an vero 15000 terrae semidiame
tris a nobis absit ” (ibi, pag. 144).
a risolvere alcuni capitali problemi dell'ombre negli ecclissi. Se non che
troppo si confidava che le sue linee condotte sulla carta a prefinire i limiti
della luce assoluta e della luce incerta, dietro i corpi opachi illuminati, aves
sero a rispondere puntualmente ai fatti. Egli desiderava che gli Astronomi
“ accuratius annotassent terminos tam interioris quam exterioris umbrae,
nam sane si haec differentia nota esset, utique etiam notum fieret interval
lum Solis, nec quaeremus utrum Sol 700 an vero 15000 terrae semidiame
tris a nobis absit ” (ibi, pag. 144).