Caverni, Raffaello, Storia del metodo sperimentale in Italia, 1891-1900

Table of figures

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1namento fondato sull'esperienza. Sia A (fig. 12) un luminare splendente con
4
gradi d'intensità, che diffonda nel prossimo spazio il suo lume, diventando
in
spazii uguali 3, 2, 1, e finalmente riducendosi a zero.
Sia B un altro si­
77[Figure 77]
Figura 12.
mile
luminare, che si diffonda
con
la medesima legge.
Se ve­
ramente
i decrementi de'lumi
in
uguali spazii si facessero
uguali
, ne verrebbe che lo spa­
zio
interposto fra'due luminari
dovess
'essere ugualmente lu­
minoso
, avendosi quattro gradi
di
lume per tutto.
Quis enim
adeo
luminibus destitutus est, qui non videat inter duas lucernas centum
stadiis
ab invecem disiunctas, minus luminis circa medium esse quam circa
extrema
?
Esset autem aequale si aequalibus spatiis aequalia fierent decre­
menta
, ut ex apposito schemate conspici potest (ibi, pag.
377).
Lasciatosi miseramente aggirar l'Aguilonio, dopo aver corso un buon
tratto
per la diretta via, non ebbe la felicità di toccar la meta, ma come
segno
dell'esservisi molto avvicinato, lasciò nel citato libro V dell'Ottica di­
mostrate
le seguenti proposizioni: Prop. V. Lumen longius proiectum
sensim
languescit (pag.
375). Prop. VI. Aequalibus spatiis inaequalia fiunt
luminis
decrementa (pag.
376). Prop. VII. Aequalium spatiorum quae longius
absunt
, minora efficiunt defectionum momenta (pag.
377). Prop. VIII. Lu­
men
aequalibus spatiis proportionalibus decrementis languescit (pag.
379).
Prop. IX. Lumen uniformi difformitati decrescit (pag. 379).
Otto anni dopo che l'Aguilonio aveva dimostrate queste sue proposizioni,
il
Keplero pubblicava di nuovo il Misterio Cosmografico De admirabili pro­
portione
orbium coeìestium, dove il perpetuarsi de'pianeti nel loro moto
s
'attribuiva agl'impulsi radiosi del sole.
Ponamus igitur id quod valde
verisimile
est, eadem ratione motum a Sole dispensari qua lucem.
Lucis
autem
ex centro prorogatae debilitatio qua proportione fiat docent Optici
(Francofurti 1621, pag.
76).

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