Caverni, Raffaello, Storia del metodo sperimentale in Italia, 1891-1900
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1si percutiatur in B resonabit A in eodem instanti, et sonus ex B in A in
non
tempore tunc ferretur, ex quo patet si quo tempore fit ictus in B de­
tegatur
lumen dignosci ex A num illuminatio fiat in instanti (ibi, c.
14).
79[Figure 79]
Figura 14.
Ma perchè per troppo breve di­
stanza
pativa d'esser teso fra'due
anelli
quel fil di ferro sonoro, per
avere
spazii più ampii si rivolse il
Viviani
a praticare i metodi già proposti da Galileo, e sotto il 14 Aprile 1657
si
trova di sua propria mano scritto questo ricordo: “ Feci giorni sono l'espe­
rienza
della luce nel modo insegnato da Galileo (MSS. Cim., T. X, c.
181)
e
si scelsero per le due stazioni il monte della Verrucola e il campanile di
Pisa
(Targioni, Notiz.
cit., T. II, P. II, pag 585, 86).

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