1mente è corpo trasparente, ma
raro), non è tale che vi si possan fermar o riperquoter i raggi del Sole.Gli
angoli del reverberamento de’ raggi del Sole son simiglianti agli angoli del
Reflesso de’ raggi visuali negli specchi; perciochè son compresi dalla
superficie del corpo denso e dalle linee che nascono dal corpo luminoso e
incontrandosi nel corpo denso o lucido o chiaro e polito o variamente
colorato, com’è la superficie della terra percotendolo nel punto
dell’Incidenza, quindi si partano e vanno a terminare altrove, cioè in
contraria parte.
E questo avviene perciochè non si può far riflettimento alcuno, così angoli.
E questo accade perciochè non si può far riflettimento alcuno con angoli
acuti interni, sì come ancho si vede ne raggi visuali; che la linea
ripiegata non termini in contraria parte obliquamente; perciochè i raggi si
ripiegarebbero in se stessi e cadrebbero nel punto dell’Incidenza
perpendicolarmente e non formarebbero angoli acuti; non retti come si può
ritrarre dal 2° Teor. degli specchi.
E l’autor della Prosp.
Comm. nella quindicesima conclusione della prima parte mostra che ‘l raggio
della luce icontrandosi nel mezzo denso si ripiega, non essendogli
perpendicolare.
Gli angoli dell’Incidenza de’ raggi del Sole non son diversi da quegli de’
raggi visuali, in quanto al nascimento loro; periochè si producano nel
percotimento de’ raggi in qualche corpo denso sì come quegli si cagionano
nel ferir lo specchio.
Onde son que’ che si comprendano dalla superficie del corpo denso e dalla
linea che nasce dallo stesso corpo luminoso.
Nel concorso di questi raggi raddoppiata
//
la virtù infiammante si accende ‘l fuoco, come si può vedere nella dimostration del Teor. 3 degli specchi d’Euclide. E ciò basti intorno a questa parte della Prospettiva.
//
la virtù infiammante si accende ‘l fuoco, come si può vedere nella dimostration del Teor. 3 degli specchi d’Euclide. E ciò basti intorno a questa parte della Prospettiva.
Dell’uso degli angoli nella Prospettiva scenografica
Cap. 16
E’ tanto universale l’uso degli angoli che non è parte di Matematica o pura o
non pura che non si serva di essi.
Il che si è dimostrato ne’ precedenti cap. come ancho in questo si
mostrarà.
Perciochè nella prospettiva appartenente alle scene l’uso degli angoli non
solamente è necessario nell’operationi sue; ma ancho nelle ragioni sopra le
quali tutta la pratica si sostiene.
E perché ‘l detto uso degli angoli si applica a diverse cose, perciò si
distingue in varie maniere, dalle quali procedano effetti diversi, come
nell’operare facilissimamente si conosce.
L’uso adunque degli angoli nella scenografia si impiega: nell’accomodamento
delle cose vere con le finte e nel dar rilievo e dirittura nelle cose poste
negli angoli concavi e convessi e nel far saltar sopra ‘l piano le cose come
rilevate: negli intersegamenti varij: nel trasportamento delle figure
geometriche: e nelle linee del taglio.
La linea del taglio che ( come si ritrahe dal primo libro del Cavalier
Lorenzo Sirigatti nel cap. 3 e 5) altramente è detta delle misure, non si
può generar senza gli angoli; perciochè è una linea retta perpendicolare,
che cadendo sopra la linea del piano, la taglia ad angoli retti, sì come è
natura delle linee perpendicolari: e in un medesimo tempo, tagliando i raggi
visuali, e le linee che si par