1difetto da'due Autori scoperto gli pareva che fosse lodevolmente emendato,
egli misuratore insigne del grado del meridiano terrestre, volle sottoporre
alle più esatte misure il sollevarsi delle immagini giacenti sul fondo del
vaso, nella figura e nell'esempio proposto da Vitellione al luogo ora citato.
egli misuratore insigne del grado del meridiano terrestre, volle sottoporre
alle più esatte misure il sollevarsi delle immagini giacenti sul fondo del
vaso, nella figura e nell'esempio proposto da Vitellione al luogo ora citato.
Figura 21.
posati sul suo fondo a di
stanze uguali fra loro R,
P, Y. Il raggio refratto RSO
mostra all'occhio O solle
vato l'oggetto R in L, e
gli altri in Q e in D. Chia
ma lo Snellio OSR, ONP,
OFY raggi veri dell'inci
denza, OSL, ONQ, OFD
raggi apparenti e dalle mi
sure collazionate in mol
tissimi casi riuscì a for
mulare la legge seguente:
“ Radius incidentiae verus ad adparentem, in eiusdem generis medio, ratio
nem semper habet eamdem. ”
posati sul suo fondo a di
stanze uguali fra loro R,
P, Y. Il raggio refratto RSO
mostra all'occhio O solle
vato l'oggetto R in L, e
gli altri in Q e in D. Chia
ma lo Snellio OSR, ONP,
OFY raggi veri dell'inci
denza, OSL, ONQ, OFD
raggi apparenti e dalle mi
sure collazionate in mol
tissimi casi riuscì a for
mulare la legge seguente:
“ Radius incidentiae verus ad adparentem, in eiusdem generis medio, ratio
nem semper habet eamdem. ”
Questo Teorema, coi calcoli delle misure e con la descrizione degli stru
menti squisitissimi da ritrovarle più giuste, il celebre Matematico olandese
avevale esposte in un suo compitissimo trattato di Ottica diviso in tre Libri,
che alla sua morte avvenuta nel 1626 lasciò manoscritto. Il figlio, non com
portando forse la spesa della stampa, era liberale co'dotti che ne lo aves
sero richiesto, e uno de'primi fra questi fu il Cartesio, il quale in quel
Teorema al modo detto di sopra formulato, vedeva d'ogni parte risplendere
la certezza del fatto. Ma egli voleva in quello stesso Teorema aver espressa la
87[Figure 87]
menti squisitissimi da ritrovarle più giuste, il celebre Matematico olandese
avevale esposte in un suo compitissimo trattato di Ottica diviso in tre Libri,
che alla sua morte avvenuta nel 1626 lasciò manoscritto. Il figlio, non com
portando forse la spesa della stampa, era liberale co'dotti che ne lo aves
sero richiesto, e uno de'primi fra questi fu il Cartesio, il quale in quel
Teorema al modo detto di sopra formulato, vedeva d'ogni parte risplendere
la certezza del fatto. Ma egli voleva in quello stesso Teorema aver espressa la
87[Figure 87]
Figura 22.
legge diottrica per qual
che funzione trigonome
trica degli angoli, e così
veder qual corrisponden
za avesse il fatto speri
mentale dello Snellio, e
come dovess'essere for
mulato conforme al cal
colo kepleriano. La cosa
era per sè facilissima e
il Cartesio vi fu condotto
per una via che presso
a poco era questa.
legge diottrica per qual
che funzione trigonome
trica degli angoli, e così
veder qual corrisponden
za avesse il fatto speri
mentale dello Snellio, e
come dovess'essere for
mulato conforme al cal
colo kepleriano. La cosa
era per sè facilissima e
il Cartesio vi fu condotto
per una via che presso
a poco era questa.
Rivolgendo lo sguar
do sopra la figura 22 dove RM rappresenta la superficie del diafano, FQ,
GD, IP, KO le perpendicolari ad essa superficie, ABD, HLO i raggi del-
do sopra la figura 22 dove RM rappresenta la superficie del diafano, FQ,
GD, IP, KO le perpendicolari ad essa superficie, ABD, HLO i raggi del-