1possan già mai formar gli
intersegamenti senza costituir varie specie d’angoli secondo la diversa
applicatione delle regole di Prosp..
Né le cose vere con le finte si possan bene accordare insieme senza servirsi
degli angoli, perciochè se riguardiamo i due piani d’una scena, l’uno finto
che si ritruova nella maestà, e l’altro vero, che è ‘l piano del palco, dove
si posano le cose sode e dove si rappresenta l’attion della commedia vi
vedremo l’intersegamento di due triangoli, mentre i lati dell’uno son
tagliati da’ lati dell’altro e ‘l tagliamento farsi ad angoli ottusi;
perciochè ‘l fine di questo intersegamento è che i due piani si convertano
in uno stesso piano, né ciò possono fare se non si tagliano ad angoli ottusi
i lati di amendue ‘triangoli, come si vede in questa figura qui
appresso.
Che acciochè di due triangoli se ne faccia uno bisogna che ‘quattro lati di
essi divenghino due, e non posson già mai i quttro lati de’ due triangoli
nell’apparenza diventar due lati d’un sol triangolo, se tagliandosi insieme
non costituiscono angoli ottusi; perciochè a voler di due lati far uno in
apparenza,bisogna far che, tagliandosi, formino una maniera d’angoli che
opposti alla vista nostra di lontano si perdano, e questi non sono altro che
gli ottusi, i quali vie più degli altri, per lor natura si accostano alla
linea retta, come altrove si è dimostrato.
Di modo che mentre si tagliano i lati de’ due triangoli formando angoli
ottusi, i quali svaniscono dalla vista nostra, di maniera si
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uniscano, che di essi si forma una stessa linea.
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uniscano, che di essi si forma una stessa linea.
Onde venendo fatti due lati, i quattro de’ due triangoli, necessariamente
diventeranno un solo, e così di due piani terminati da essi, se ne sarà
formato un piano solo, intendendo sempre in riguardo dell’apparenza; e
nell’esser loro sì come saranno quattro lati di due triangoli così saranno
due triangoli e per conseguenza due diversi piani come si potrebbe
dimostrare nella presente figura.
Ma lasciamo queste considerationi alle teoriche della scenografia.
Nella stessa guisa si scuopre l’uso degli angoli nelle cose finte negli
angoli della stanza; perciochè si costituiscano delle intersegation delle
figure stesse, che vi si dipengano.
Perciochè per le medesime ragioni vi si fa l’intersegatione ad angoli ottusi,
come si vede nel quadrolongo ABCD, al quale corrisponde nell’apparenza
AEBCFD.
Perciochè perdendosi l’angolo AEB e l’angolo CFD la linea AEB si fa
equivalente alla linea AB e la CFD alla CD.
Finalmente nella disposition de’ piani, e delle elevation delle faccie e de’
coprimenti si vede espressamente l’uso degli angoli; perciochè non si
possono iscorciare senza la figura triangolare, che si costituisce dalle
linee orizzontali, le quali congiognendosi in un ponto formano angolo per lo
più ottuso, come si vede chiarissimamente nella pratica della Scenografia.
E la ragione di ciò è fondata nella suppositione 8 e 9 e nel teorema 4 e 5
della Prospettiva d’Euclide, che mentre i raggi visuali son più alti e gli
intervalli di essi, benchè uguali da lontano apparendo minori, e gli
obbietti vicini all’occhio essendo maggiori son cagione che necessariamente