1incomincia la riſolutione detta reale, & ri
ſolutione delle coſe. Il fine a che ſono poi le
coſe ordinate dall'intelletto, è un fine artificia
le, & da queſto incomincia la riſolutione
chiamata da noi riſolutione dell'arte, & da
altri riſolutione di teoremi. Ciaſcuno di que
ſti fini ſi può conſiderare in piu modi, cioè
nelle coſe naturali il fine ſarà opera, ò per
dir meglio, corpo naturale; nelle coſe ſopra
naturali il fine ſarà il medeſimo con l'agente:
percioche lo ſpeciale fine delle intelligenze è
la eternità loro, cioè che loro altro non fan
no che perpetuarſi; a talche il fine è in loro
iſteßi. Se anco conſideriamo il fine artificia
le, cioè il fine delle arti, fatte co'l mezo del
la conſultatione noi lo ritrouaremo, parte
opera, parte attione ſola, & parte ancora
un'altra coſa, che non ſara ne attione, ne
opera. Si come, per eſſempio, il fine del
l'arte dell'edificare è l'opera, che è l'edificio,
il fine dell'arte medicinale è la ſanità, laqua
le non è attione, non è anche opera in un
certo modo dell'artefice: percioche egli aſſolu
tamente non è quello che faccia la ſanità,
come è il muratore edificator della caſa: il
fine del muſico è il cantare, che è la opera
tione di eſſo muſico. MOR. Di gratia ferma
teui, queſti eſſempi mi confondono di sì fatta
ſolutione delle coſe. Il fine a che ſono poi le
coſe ordinate dall'intelletto, è un fine artificia
le, & da queſto incomincia la riſolutione
chiamata da noi riſolutione dell'arte, & da
altri riſolutione di teoremi. Ciaſcuno di que
ſti fini ſi può conſiderare in piu modi, cioè
nelle coſe naturali il fine ſarà opera, ò per
dir meglio, corpo naturale; nelle coſe ſopra
naturali il fine ſarà il medeſimo con l'agente:
percioche lo ſpeciale fine delle intelligenze è
la eternità loro, cioè che loro altro non fan
no che perpetuarſi; a talche il fine è in loro
iſteßi. Se anco conſideriamo il fine artificia
le, cioè il fine delle arti, fatte co'l mezo del
la conſultatione noi lo ritrouaremo, parte
opera, parte attione ſola, & parte ancora
un'altra coſa, che non ſara ne attione, ne
opera. Si come, per eſſempio, il fine del
l'arte dell'edificare è l'opera, che è l'edificio,
il fine dell'arte medicinale è la ſanità, laqua
le non è attione, non è anche opera in un
certo modo dell'artefice: percioche egli aſſolu
tamente non è quello che faccia la ſanità,
come è il muratore edificator della caſa: il
fine del muſico è il cantare, che è la opera
tione di eſſo muſico. MOR. Di gratia ferma
teui, queſti eſſempi mi confondono di sì fatta